FRANCHI EGISTO fu Giuseppe, soldato nel 21° Fanteria, 5a Compagnia.
Figlio unico, nacque il 5 maggio 1894. S'innamorò subito del Veneto, come tutti, che abbiamo fatto la guerra ci siamo innamorati della terra di S. Marco.
«Che paesi belli, scrive il 24 settembre 1915, sono qui nel Veneto: tutti giardini! E che bella gioventù! Durante il viaggio, che abbiamo fatto, attraverso le campagne, i paesi e le città, ragazze, uomini, vecchi e bambini ci davano P addio sventolando bandierine e fazzoletti, che era una cosa indescrivibile. Nelle stazioni c'erano donne che ci offrivano rinfreschi».
Oh! sublime entusiasmo del '15!
Il 3 ottobre 1915 era in linea col 21° Fanteria. Il 21 ottobre rimase gravemente ferito alla testa: «il 21 corr. rimasi leggermente ferito alla testa, non vi prendete passione, chè io sono contento...». - E non era ferita leggiera: la scatola cranica era lesa, una scheggia ossea premeva sul cervello, per cui fu necessaria la trapanazione.
Non pensò più alla ferita, pensò al ritorno in casa dalla vecchia mamma, Ma che dirà la mamma quando lo vedrà ridotto in quello stato! - E tornò pallido e smunto con infinite sofferenze impresse sul viso, lo sguardo vago, la voce incerta, bambinesca, un tremore su tutta la persona. Ammalò ancora dopo pochi giorni e fini nel suo lettuccio tra le mie braccia, mentre cercavo d'aiutarlo, il 10 febbraio 1916.
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