Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Al comando della forza armata della Provincia stava il Generale Agostino Veltri.
     La Guardia Nazionale veniva comandata dal Maggiore Conte Trojano De Philipis-Delfico, (9) ed Antonio Trippoti (10) rivestiva la carica d'Ispettore di tutta la Guardia Nazionale della Provincia.
     A Sindaco di Teramo era preposto Vincenzo Irelli (11) attualmente Commendatore e Senatore del Regno, il quale si mostrò di una energia senza pari. Distinto galantuomo e liberale della nostra Città, che molto aveva operato e sofferto per la causa della libertà ed indipendenza d' Italia; e poi fu desso che per far iniziare l'assedio di Civitella procurò danaro, coperte e commestibili, come fu dovuto alla sua energia ed attività se in quei difficilissimi momenti la sicurezza pubblica fu lodevolmente mantenuta.
     Concepitasi la speranza che il Re Vittorio Emanuele, entrando nelle Provincie Napolitane, passando per Giulianova, si fosse recato in Teramo, locché poi non ebbe più luogo, il Sindaco si affrettò ad emettere la seguente

Notificazione:

     Fortunata, mia Teramo, che prima, tra le Città sorelle di questa meriggia parte d'Italia, sortisti l'onore di ricevere dentro le tue mura il più sublime modello de' Principi, l'Eroe delle battaglie dell'Indipendenza Nazionale, il Prode, il Magnanimo, l'Eccelso Re nostro Vittorio Emmanuele!
     Fra le belle memorie gloriose, ond'è chiaro il tuo nome, non troverai segnato — né la storia registrerà più mai — un giorno splendido e lieto, come questo, in cui ti è dato inchinarti riconoscente al Creatore della Nazione Italiana.

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(9) Troiano De Filippis Delfico (1821-1908) Esponente di una delle più rinomate casate di Teramo, che contribuì in maniera cospicua alla causa patriottica italiana, nel 1848 prese parte alla prima guerra d'indipendenza. Posto sotto stretta sorveglianza dalla polizia borbonica, fu costretto all'esilio per diversi anni in Grecia. Al rientro in patria nel 1860 venne nominato prodittatore d'Abruzzo ed organizzò la Guardia Nazionale a Teramo, che comandò come maggiore. Fu attivo anche nella lotta al brigantaggio. Successivamente si diede alla carriera politica, ma fu sconfitto alle elezioni politiche del 1867 e 1870. Nel 1880 fu nominato senatore del regno. Esercitò per lunghi anni l'attività giornalistica, e fu tra i fondatori del Corriere Abruzzese.

(10) Antonio Tripoti.

(11) Vincenzo Irelli (1805-1895) Nato a Teramo, si dedicò prestissimo alla vita pubblica della sua città, rivestendo varie cariche. Protagonista nei moti del 1848, l'anno successivo venne processato e condannato dalla Gran Corte criminale. Dopo l'Unità fu il primo sindaco di Teramo per pochi mesi; negli anni successivi fu consigliere e deputato provinciale. Nel 1862 venne nominato senatore del regno. Fu anche presidente della Congrega di carità ed ebbe parte attiva nella vita pubblica, in particolare per il rinnovamento edilizio di Teramo e lo sviluppo della rete viaria della provincia.