Giuseppe Savini
Ricordi della vita di Bernardo Savini


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     Ma a guarire, almeno parzialmente e temporaneamente dai suoi mali, Bernardo, giovò moltissimo l'aver trovato il padre nell'atto di rinnovare una vasta proprietà che aveva allora allora acquistata. Era una selva e questi si era proposto di ridurla ad un giardino, e vi riuscì, ma se vi riuscì, molta parte in ciò ebbe Bernardo. Il quale, come ognuno ormai l'avrà conosciuto, era una di quelle tempre delicate e sensibili, che, come diceva Napoleone I degli Italiani, vogliono esser sostenute nella loro sensibilità. Incapace egli da sé di mettere a profitto il suo molto ingegno e le sue rare e svariate attitudini, quando era sostenuto, diretto e spinto da uno spirito forte e superiore, rendeva aiuti inapprezzabili. Ed un tale spirito era Sigismondo, il padre suo. Qui non mi illude affetto di pronipote. Sigismondo Savini era uno di quegli uomini, di cui pochissimi si trovano gli uguali. Non molto inclinato agli studi letterari, aveva dovuto interrompere il suo corso legale in Napoli per la rivoluzione del 1799; senza nessuno studio d'arte aveva un intuito artistico ammirabile, ed a ciò univa un amore grande pel bello e pel buono, una grandiosità d'idee notevolissima per la sua condizione e per la sua patria, un amore indomito ed insieme temperato pel progresso, una energia tanto più tenace quanto più calma.
     Obbligato a stare pei suoi negozi dei mesi interi in Ancona, che era allora il centro del commercio abruzzese, aspettando od i carri che giungessero da Milano, o le barche che da Trieste, egli, tuttoché giovanissimo e senza moglie, anziché consumare quei giorni di oziosa aspettativa in bagordi, od almeno in spassi inutili, se ne andava girando per le campagne circostanti Ancona, studiandovi il modo come si coltivava l'olivo, come si faceva il vino, come si arginavano i fiumi; percorreva le strade e senza essere ingegnere arzigogolava i modi come fornire di esso la sua povera provincia allora senza neppure una strada, ed arricchiva così la sua mente di molte notizie, che un giorno poi doveva mettere in pratica. Ed infatti, appena si ritirò dal commercio, spese tosto gli onesti e sudati guadagni nell'acquistar terreni, e pose il suo affetto precipuo in quella tenuta abbastanza vasta, che ho nominata, certo perché questa, terreno quasi vergine, gli offriva più largo campo per poter applicare le acquistate cognizioni agronomiche. Quindi si diè tosto a diboscare il terreno, che era tutto selve, a piantarvi viti, olivi, frutti, ad arginarne i fiumi ed i fossi, ad edificarvi case coloniche di che assolutamente difettava, a costruire strade ec.