“Egli vi aveva conosciuto Carafa, gran signore, di cospicua e illustre famiglia ed egregio dilettante di musica. Un giorno Rossini passeggiava sul Boulevard des Capucines col suo vecchio amico, ed io, che lo conoscevo di vista, mi avvicinai a Carafa, perché mi presentasse. Mi rammento l'emozione che provai nel trovarmi innanzi all'uomo, le di cui opere tante e tante volte avevano riempito l'anima mia di ammirazione. E perché egli fu graziosissimo meco, io non capivo una parola di quello che mi diceva. Faceva freddo, ed egli mi comandò di rimettermi sul capo il cappello, ma io sbalordito ed atterrito, non capivo più. Accompagnandolo poi con Carafa a casa sua, mi calmai, e compresi che mi pregava di suonare la sera dopo da lui.
“E non dimenticherò mai che, provando, ebbi tale e tanta emozione, che sudai dalla testa ai piedi. Da quel momento Rossini s'innamorò di me e posso vantarmi di non avere avuto da lui la bugiarda amicizia, che era solito prodigare ad altri. Spesso egli compiacevasi a parlare di musica con me, e cominciò fra noi quella vera ed affettuosa amicizia, che durò fino al 12 novembre 1868, epoca della morte di lui".
Ed ecco come descrive il salotto di Rossini e dà ragione di quelli che lo frequentavano:
Egli (Rossini) riceveva in casa tutti i sabati e in quei ricevimenti si faceva molta musica, poiché ogni celebrità, che giungeva a Parigi, teneva a grande onore di farsi udire in casa di Rossini. In quel primo sabato conobbi un gran numero di personaggi in arte, in scienze, in lettere, in politica. Rossini stesso, con quel suo cinismo, mi diceva che il suo salotto era un pubblico caffè. Quante volte, ma inutilmente, gli domandavo: 'Chi è questo, chi è quello?' ed Egli quasi sempre mi rispondeva: 'Non ti ho detto che il mio salotto è un caffè? Non li conosco'. Quelli che cantavano e suonavano da Rossini, per fargli la corte, eseguivano sempre musica sua, tanto che un giorno Rossini, passeggiando, incontrò Meyerbeer, col quale si lamentò della sua malferma salute, e costui sottilmente gli rispose: 'Vous-vous écoutez trop'. Ma un altro giorno Rossini, passeggiando meco, si vendicò, burlandosi ben bene di Meyerbeer.
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