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“Quando ci rimettemmo in carrozza, proposi a Dorè di farci condurre ai campi Elisi; là per poco non fummo arrestati pel fracasso indiavolato che facevamo. Infine alle 11 fummo da Delacroix, che ci aspettava col riuscitissimo costume d'inverno, tanto da sembrare veramente un nonagenario monaco eremita uscito da una grotta. Entrando nel ballo, fummo accolti da lunghi applausi, essendo la quadriglia più bella della serata. E poi con la faccia, nerissima di barba e di capelli, con quel costume tanto brillante, fui subito circondato da tutte le signore e signorine; e animato dal vino e più dalla giovinezza, con quel fischio mio naturale, mi misi a fare tutti gli strilli di quegli animaletti di campo, cioè cicale, uccelli, zanzare ecc. e non avendo mai saputo ballare, feci una quadriglia che destò la generale ilarità". |