Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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Braga in America.

     E a Nuova York Braga iniziò la sua tournée musicale, con la compagnia composta in questo modo: Ella, cantante di molta agilità, ma un po' matura; "Teresita Caremo, bella e giovane artista e valorosa pianista, maritata al violinista Saurel; Abelmann, tenore tedesco; Ferrari, buffo italiano; Marzo, accompagnatore napoletano. Il trio era composto di Braga, Ella e la Caremo, e i 150 concerti che dettero cominciarono quasi sempre col Trio in do minore di Mendelsohn, e qualche volta con Beethoven. Così venne iniziata quella serie di concerti in America, a cui Braga suo malgrado si sottopose, sia come mezzo di distrazione, dopo le disavventure del Caligola, sia per far danaro, di cui cominciava a sentir bisogno, e provvedere a sé ed alla sua famiglia di Giulianova. Questo viaggio attraverso tutta l'America però non fruttò a Braga né nuovi onori, né danaro, perché l'opera sua, la sua fama e il suo valore furono indegnamente sfruttati a benefizio di altri. Povero Braga! Mentre tanti in America avevan trovata fortuna, egli non vi raccolse che disagi e qualche amarezza. Non staremo perciò, neanche con le parole sue, a narrare quanto gli occorse nel nuovo mondo e le avventure che v'incontrò giacché esse nulla presentano di singolare, salvo i soliti episodi di simili viaggi, non degni di particolare nota. Un grazioso aneddoto merita però di essere raccontato.
     Così scrive: "Un giorno della settimana di Natale col mio inseparabile amico Ditmann, passeggiando per le strade di Nuova York, ci trovammo davanti ad una Chiesa Cattolica. Il suono dell'organo mi attirò ed entrammo: l'organo preludeva degli accordi. Sull'altare era esposto il Santissimo e l'organo intonava il Te Deum, sul motivo della mia Serenata Valacca. Ci guardammo Ditmann ed io; ma ad un tratto Ditmann sparisce e, dopo una diecina di minuti, eccolo di ritorno, e in poche parole mi spiega che il maestro direttore aveva sottratto il mio e messo il suo nome al pezzo di musica. Ditmann, conoscendo bene la legge americana, disse a quel maestro che io, vero autore della musica, ero in chiesa e che lo avrei subito citato in tribunale per pagare una forte somma a me che ero l'autore. Impallidì e fu contentissimo di sborsare 80 dollari all'amichevole per mettere tutto a tacere. Quel giorno, per la contentezza, Ditmann ed io prendemmo quasi una sbornia di champagne".