Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Fummo insieme alla fiaschetteria toscana, e, con apparente allegria, ordinai un gran fiasco di buon vino di Chianti e dissi loro di volere annegare ne' bicchieri l'altro che avevo fatto alla Scala. Ricevei con un sinistro sorriso le loro proteste, tanto che molti se ne impressionarono. Verso un'ora e mezzo del mattino ci demmo la buona notte. Il caro Antonio Gavazzi, stringendomi forte la mano, era commosso nel lasciarmi. Io abitavo in via S. Marco, strada molto remota. Il solo Carlo Brosovich volle tenermi compagnia fino alle 4 del mattino e scherzando mi disse: 'Io voglio accompagnarti, perché nella tua strada ci è un canale e non voglio fartici gettare per disperazione'. Alla mia volta gli risposi che nella mia mente ci erano ben altre decisioni. Infatti, entro in casa e mi metto a scrivere. Brosovich mi domanda: 'Che fai?' Sto scrivendo la decisione che ho presa di non più comporre opere e invece riprendere con ardore lo studio del mio violoncello".
     “Questo avvenimento mi scosse tanto che dovetti rimanere a letto 15 giorni, assistito con grande ed affettuosa cura dallo scultore Tantardini. Scrissi subito ad Albites, che nel 1855 a Parigi mi aveva fatto tante offerte e che si trovava a Nuova York, dove erasi formata una bella posizione come maestro di canto. Sapendo che era in relazione con tutti gl'impresarii delle Tournées artistiche negli Stati Uniti, gli chiesi di procurarmi una scrittura, ed egli con premura mi propose come violoncellista a 150 dollari la settimana e viaggi pagati. Dovevo debuttare alla fine di settembre 1874 e impegnarmi a suonare sei volte la settimana. Prima di partire per il nuovo mondo, volli rivedere Giulianova e riabbracciare la cara mamma, che adoravo e che caldamente raccomandai alla contessa di Conversano, D. Rosina Acquaviva, la quale mi promise di avere per la buona vecchia le più amorevoli premure, aiutandola e soccorrendola in ogni bisogno". E partì, dopo una breve sosta a Parigi per rivedere gli amici, con i quali era vissuto in relazione fin dal 1855, sulla Ville de Paris, che salpò da Brest il 30 agosto di quell'anno; e superato un ciclone, che per poco non mandò a picco il bastimento, raggiunse felicemente il suolo americano, ricevuto alla stazione da Albites e de Vivo, che lo aspettavano. Il giorno dopo, già il ritratto di Braga, con lusinghiera biografia, si vedeva far bella mostra di sé in tutti i negozi e nei principali alberghi di Nuova York.