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La signorina Sofia, nel promuovere la serata musicale di beneficenza, ebbe a giovarsi del consiglio e dell'opera di due illustri maestri giuliesi: Gaetano e Peppino Braga; il primo, tornato allora, come soleva fare in ogni anno, da Parigi, dove era l'idolo della più eletta società, che egli deliziava col suo violoncello nelle famose audizioni della Sala Erard o nell'aristocratico salotto della principessa Matilde, reduce l'altro dai suoi trionfi di Pregny e di Pietroburgo, dove, ospite del barone Adolfo di Rothschild e del conte Koucheleff, aveva, come pianista, destato così grande entusiasmo e raccolta così cospicua fortuna.(24) La festa ebbe luogo nella grande sala del Palazzo Comunale; ma la maggiore attrattiva ne fu un giovanissimo maestro e compositore abruzzese, che Sofia Acquaviva aveva in grande stima e desiderava mettere in vista, e che Gaetano e Peppino Braga molto amavano. Gaetano, tra la più viva aspettativa e curiosità, presentò il giovane alla eletta adunanza, con quel suo fare così caratteristico e grazioso, che lo rendeva agli amici tanto caro e simpatico. (24) Questo articolo venne anche ripubblicato di recente dal mio amico e chiaro scrittore abruzzese Luigi Bologna nel suo periodico: II Risorgimento di Abruzzo e Molise. |