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Le ragioni perché queste opere non ebbero vita duratura e non resistettero sulle scene, come del resto egli stesso aveva preveduto, sono forse ben altre: l'aspra e ingiusta critica, che alcuni gli fecero; le piccole, ma persistenti e riuscite congiure di emuli, d'invidiosi e di malvagi; gl'interessi di alcuni editori, la forma de' pezzi, il genere de' libretti, che non sempre potettero o seppero interessare il pubblico; la maniera di armonizzare e di strumentare, che, data l'evoluzione che la musica, come si è detto, aveva subita, aveva modificato e mutato il gusto del pubblico, perché anche la musica segue la fuggevole moda; il carattere fiero, dignitoso, indipendente, impulsivo dell'autore, che mai aveva nulla chiesto o sollecitato, forte del suo valore e della sua coscienza di artista, travolsero le opere teatrali di Braga, come travolsero e seppellirono le opere di tanti altri artisti di non minore, anzi di maggior fama. Quante opere insigni, che pure ebbero tanto successo a' tempi loro e incontrarono il gusto di quel pubblico, e il favore di quella critica, e certo mostrano quella intensità, che darebbe loro il diritto di vivere, oggi sono quasi dimenticate e nessuno impresario o editore osa riprodurle sulle scene? (44) Spontini con la sua Vestale, oggi dimenticata, ben comprese che nel dramma musicale dovesse esservi maggiore corrispondenza tra la musica e la poesia; e in questo fu il precursore di Wagner e de' modernisti; lo stesso Wagner, nella sua celebre lettera al Villot, lo afferma. Egli ritenne la Vestale un modello di dramma musicale. Secondo Florimo, dopo il Guglielmo Tell, apparve l'opera più perfetta rappresentata a Parigi; e Berlioz racconta che un ammiratore di questa musica, con l'averla sentita, avendo raggiunto la massima felicità concessa all'uomo sulla terra, si fosse suicidato. |