Carissimo Braga,
A volo di posta riscontro la gentilissima vostra del 13 corrente per dirvi che accetto con viva riconoscenza la dedica dell'ultimo vostro parto "Gli Avventurieri" il cui successo so essere stato felicissimo. Non v'insuperbite, signor Gaetano, non abbandonate Parigi, dove vegeta il vegliardo Pesarese, che è ognora lieto potersi dire vostro collega ed amico— Rossini (Parigi, 14 novembre 1867).
Triplice mio collega, compositore, pianista, proprietario, (55)
Non posso lasciare senza riscontro la carissima tua del 23 agosto p. p. i di lei particolari mi hanno fatto risentire la più dolce compiacenza: eccoti nella dolce tua patria, attorniato da' tuoi parenti, applaudito ed accarezzato da' tuoi concittadini, proprietario di una grande parte del Regno; che vuoi di più? Non ti addormentare in tanto gaudio, e ritorna il più presto che ti sarà possibile ad abbracciare il vegliardo Pesarese, tuo aff.mo Rossini. Parigi, 6 sett. 1868.
Molti biglietti e lettere affettuosissime della Principessa Letizia Bonaparte, Duchessa di Aosta: ne scegliamo le seguenti:
La Contessa Colli mi dice che lei sarà qui la settimana ventura per vedere l'Esposizione!... ma venire senza il violoncello non è cosa possibile; porti almeno l'illegittimo, almeno, almeno per me. (56) Cosa ne pensa? Non mi posso figurare lei senza il suo violoncello; poi, se vorrà, come mi scrisse allora, dare un concerto, si potrà combinare benissimo con Toscanini. Essendo sul posto, tutto è più facile e lei spiegherà le sue condizioni. Venga, sarò enchantée di rivederla. Dunque presto — Letizia.
(55)
In questo tempo Braga aveva fatto acquisto di un piccolo terreno demaniale, sito in
quel di Montepagano, venduto in appresso per ricostruire la casa.
(56)
Braga aveva due violoncelli: il primo, il suo Stradivario, che egli scherzosamente
chiamava la sua moglie legittima, e l'altro, di marca comune, che chiamava
moglie illegittima.
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