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Ditemi ora una cosa. Forse verrà a Parigi un giovane pianista, che a me sembra di un merito assai distinto; ed acciocché non ridiate, vi dico per prima cosa che egli non ha nulla da fare con tutto ciò che avete lasciato in Napoli. Egli è molto giovane ed è già fortissimo nella esecuzione; ha un bello ingegno e molto spirito ed una certa originalità, che mi ha fatto una bellissima impressione quando ho inteso un pezzo scritto ed eseguito da lui. Voi potreste essergli di aiuto e fargli un po' di strada? Perché non so se vi ricordate la sorte che corrono più o meno tutti gl'ingegni in Italia, di restar sempre cioè poco conosciuti, pochissimo compensati. Per la qual cosa questo giovane, venendo a Parigi, avrebbe bisogno di guadagnare per potervisi trattenere de' mesi. Sarebbe facile dare dei concerti, procurargli delle lezioni? Dovete voi, in grazia di Morelli, essergli di guida. Capisco bene che senza conoscerlo punto, voi non potete darmi una risposta; ma discorretene con Morelli, egli ve ne potrà parlare qualche poco. Vi saluto tanto caramente; se mai Morelli vi darà un album mio, scrivetemici dentro due note e il vostro nome — 11 marzo 67 — Virginia Morelli. |