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Il medesimo ripetasi per i Greci, e benché presso questi fosse alle volte adottata la cremazione, numerosi autori attestano che tale usanza fu causata da errori filosofici (come l'idea di Eraclito circa il fuoco, origine di tutto.) o da superstizioni religiose, facilitate dalla pagana mitologia, oppure per cause straordinarie come di pesti o di guerre, come infatti leggesi in Luciano, in Omero, ed in altri greci scrittori. Del resto facciano eccezione i cremazionisti al referto di Cicerone (De leg. Lib. II), il quale asserisce che gli Ateniesi ebbero l'inumazione da Cecrope, fondatore della loro civiltą. Nam et Athaenis iam ilio more a Cecrope permansit hoc sub terra humandi. Neghino le disposizioni date ai Greci da Demetrio Falareo circa la dimensione dei sepolcri, si provino ad impugnare la veritą storica degli ordinamenti di Licurgo, circa il luogo delle tombe, comandando che queste fossero poste nel centro delle cittą e nei dipressi dei templi degli Dei! E questo narra Erodoto, di questo ci fan fede i sepolcri di Corinto depredati dai coloni romani, quando distrutta la cittą da Mummio, furono colą mandati per ripopolarla: questo ci dicono i monumentali sepolcri nel Ceramico di Atene. Seguono le tombe di Micene, poste entro le sue mura, di Orcomene, di Tebe, del palazzo di Tirinto, e quelle cosidette Carie dalle isole, rimontanti al decimosesto secolo avanti l'źra cristiana, come si prova dalle identiche decorazioni trovate nelle tombe dei primi Ramessidi. Le tombe di Asserlik nella Caria, e quelle dell'antica Smirne, possedute gią dai Lelegi, tribł primitiva, accennate da Strabone e scoperte dal Newton, ed infine la necropoli di Jaliso e quella di Alambro in Cipro. Lo stesso deve dirsi di tanti altri popoli, antichi e grandi, ed i poveri cremazionisti non possono aprire un libro delle loro storie, non possono gettare uno sguardo sopra una pagina dell'archeologia paleantologica, senza leggervi sospirando la propria condanna. |