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Il metodo di seppellire gli estinti, rispetta questo lavoro, non lo affretta, né lo impedisce; interrati i cadaveri, vivono di una vita loro propria, una vita tutta conforme al nuovo essere che si acquistarono dal primo istante in cui furono dallo spirito vitale abbandonati. Con ciò si avvilisce forse la natia grandezza dell'uomo? Giammai. Non è né sarà mai un avvilimento per l'uomo sottostare ad una condizione voluta dal suo composto naturale, non è avvilirsi il dar corso ad un decreto Supremo! Ma si risponde: Se oltre alla morte, anche tutte le altre miserie che le precedono, sono retaggio della infetta natura, allora in omaggio al principio di rispettare i corpi nel processo della loro dissoluzione dovrebbesi pur lasciar libero il corso alle malattie, per es. delle membra incancrenite, che al contrario o si medicano o si tagliano come nocive alla salute dell'individuo. La difficoltà in ciò è tutta apparente, e si risolve in poche parole. Nei composti naturali la forma perfeziona la materia, secondo l'ordine delle sue qualità elementari. E quindi della forma razionale, il tenere unite, vive ed integre le rispettive sostanze organiche, acciò non venga disciolto l'essere individuale. Lo spirito tende a conservare il corpo umano, ma questa tendenza attiva si racchiude in angusti confini. Finchè dunque rimane possibile l'atto vivificante dello spirito nel corpo, bisogna togliere ogni ostacolo che può farlo cessare, ed ecco la ragione che consiglia di togliere l'uno e l'altro membro infetto, anzi dannoso a questa tendenza vitale. Una volta che questo spirito vivificante è costretto a desistere dallo ispirare il soffio vitale nei corpi, questi passano sotto la legge di una dissoluzione naturale al loro tessuto organico. Né la parola PUTREFAZIONE deve farci inorridire; essa non è che la dissoluzione naturale di un corpo umano, come abbiamo visto; giacche, è il Gran Tommaso d'Aquino che parla, il corrompimento delle cose è naturale, quando avviene secondo le esigenze degli elementi costitutivi del corruttibile, e la esigenza delle parti del corpo umano è quella di ritornare alle primitive forme, sotto cui si attua la gran legge cosmica di servire alla conservazione e produzione degli altri esseri che compongono l'ordine naturale. |