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Ondechè per tal processo, l'analisi chimica ci fa noto che le acque nell'uscire dall'apparecchio succitato, non contengono in sé alcuna orma di azoto decomponibile, quando all'entrarvi ne contenevano 43 grammi in media per metro cubo. Non vi si trova altro che una scarsissima dose allo stato di ammoniaca minerale, un 600 g. in media, ossia quel tanto che la Senna traeva prima che fosse riuscita dallo scaricamento dei collettori. Da ultimo il moto della discesa verso il suolo poroso, procura alle acque che lo penetrano, una sufficiente ventilazione; di guisa che mentre le acque versate sulla superfìcie del suolo nella riferita esperienza di Clichy conteneva appena due centimetri cubi di ossigeno per litro, quando esse tornavano all'aperto dopo aver trapassato lo strato ghiaioso di due metri di spessore, ne recavano dai 7 ai 10 centimetri cubi. In conseguenza di che, quell'acqua prima torbida e pestilenziale, avrebbe potuto unirsi senza infettarla, a quelle delle vene, sotterranee. Con l'esito di queste esperienze si accorda pienamente la conclusione che il dott. Frankland dedusse in Inghilterra nella inquisizione che vi fece intorno alle acque del Tamigi e di altri fiumi che traversano popolose città. Dalla suddetta Commissione si ripeterono le esperienze nei piani di Gennevilliers, irrigandone un largo tratto con le acque inquinate dei collettori. |