Dunque, conchiusero, i gas uscenti dalla Senna, non agiscono immediamente e direttamente contro la pubblica sanità. (Assainisement de la Seine, pag. 254). E soggiungiamo noi, tale deve essere la conclusione riguardo ai cimiteri. Le esalazioni che di là escono all'aperto non sono di alcun nocumento. Infatti non sono le migliaia di boccucce, di erbe, di foglie e di alberi pronte ad assorbirle? Non battono continuamente nel cimitero le onde mobilissime dell'aria, presto a rapirle e diluirle nel seno dell'immenso mare etereo? Per negare questa grande ed inconcussa verità, converrebbe proprio non aver niente di buon senso.
Capitolo VIII.
Discussione nelle ragioni e nei fatti apportati per provare l'antigienismo dei cimiteri.
Non si danno però per vinti gli avversarii, e sciorinano una quantità di fatti i quali provano secondo loro l'antigienismo dell'inumazione.
La gravità della quistione e la lealtà nostra verso gli oppositori, ci impongono di non lasciarne indietro neppure uno, almeno di quelli che sono alla portata delle nostre povere cognizioni; epperò sentiamo il dovere di rispondere adeguatamente a tutti, esaminandoli ed apprezzandoli nel loro giusto valore.
E prima di ogni altra cosa facciamo osservare che tutti i fatti arrecati in contrario, sono particolari, e quindi non danno agli oppositori il diritto, come lo abbiamo noi che adducemmo fatti d'ordine generale, sia di tempo che di luogo, di giungere a conclusioni universali: lo proibiscono la sana logica ed il buon senso. La induzione, perché sia concludente e convincente, conviene che dimostri succedere il dato fenomeno ovunque si trovi la causa a cui si riferisce, non succedere dove essa è tolta, diminuire o crescere dove diminuisce o cresce l'influsso della medesima. Questa sana regola filosofica è del Gioberti: applicata sotto i singoli fatti degli avversarii, e vedrete che non si può loro affatto adottare.
|