Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     E qui è anche da osservare che questi fatti sono gli unici argomenti con cui cercasi sostenere la cremazione. Difatti il dottor Felice dell'Acqua, nel suo libro Cremazione dei cadaveri, a pag. 6 ci dice che i vantaggi di questa, (cioè l'impedire l'inquinamento delle acque, dell'aria e del terreno che noi abbiamo visto come svaniscono dinanzi ai calcoli delle scienze naturali) sono tali da non abbisognare di alcuna dimostrazione, di alcun ragionamento. Preziosa confessione della propria impotenza! Si sono ingegnati per altro tanto il prof. Selmi, celebre chimico, inventore della pila elettrica che porta il suo nome, come il dott. Polli, il dott. Du Camp ed altri, di portare ragioni tolte dalla geologia e dalla chimica; ma sono sforzi inutili e che noi abbiamo già confutati con sodi ragionamenti.
     Il prof. Molescott, in mancanza di poter portare in ciò buone ragioni sì di fatti che di teorie, esce fuori con un epifonema, che gli dà addirittura vinta la causa. Egli esclama essere i cimiteri tutti officine e fabbriche diaboliche! — (Der wett Verderb durch Todtenbegrabung). — Dinanzi all'imprudenza del Moleschott, noi lasciamo la penna e ci restiamo muti. Però, ci obbliga di riprenderla subito la stranissima accusa del du Camp, quando dice: «A Parigi contansi più di dieci sorgenti di acque infette, perché provenienti da acqua piovana passata attraverso i cimiteri.» — Revue des deux mondes 14 Avril 1884.
     Orbene, chi mai aveva sentito dire a Parigi esservi più di 10 sorgenti di acque infette? Che vuol dire che i tre professori della Commissione per lo studio delle acque parigine, così accurati e scrupolosi osservatori di tutto ciò che al loro mandato si riferiva, non ne han fatto verbo? Del resto si capisce da sé che l'affare delle 10 fonti infette è una strana esagerazione. É a supporre mai, che in una città civilissima e miticolosa come Parigi, i suoi numerosi padri coscritti abbiano tollerata per secoli tanta pestilenza e ne abbiano permesso l'uso ai cittadini? E piuttosto non fu quello un artificio messo innanzi, allora che si discuteva l'allontanamento dei cimiteri, pel quale il popolo nutriva invincibile avversione appunto per superare siffatta retrosia?