sooietà dei viticoltobi
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spesso tornare a danno, anzi che a beneficio, la coltivazione della vigna. Vediamo iu molte contrade coltivar la vigna non in colline o poggi, che abbiano una certa profondità di terra, ma in falde di monti rocciosi, e farvi a furia di mine e di picconi degli scassi di un metro e più di profondità, per modo che un così fatto lavoro non di rado si eleva al valore di più migliaia di lire per ettaro. Ma si elevasse pur solo a lire 1000, questo il più delle volte basterebbe, per la quantità e la qualità dei vini, che sogliono prodursi, a render dannosa, anzi che utile, la coltura della vigna. Aggiungi esser quasi generale la mala pratica di piantar la vigna a magliuoli, e mettere questi a grande profondità. Sovente mi è accaduto di vedere degli scassati fatti per vigne della profondità di oltre un metro, e poi con palo di ferro fare un buco nel sodo e conficcarvi il magliuolo. Comune è del pari l'altra rea pratica di recidere alle viti tutte le radici che nascono dalle gemme vicine alla superficie del suolo, per modo che non ne rimanga alcuna alla profondità cui possa giungere la vanga, che è quanto dire alla profondità di 30 a 40 centimetri. Non può esservi vegetazione senza che l'aria atmosferica penetri nel terreno, ossia senza l'ossigeno che forma parte dell'aria. Quanto minore è Paria atmosferica, che colla terra rimane intorno alle radici, tanto minore è l'ossigeno, e quindi più stentata la vegetazione. Ho veduto spesso delle viti intristire e non fruttificare; le ho fatto svellere, ed ho trovato quasi sempre che le estremità dei magliuoli messi a grande profondità non avean vegetato, anzi erano state attaccate da una specie di carie, che a poco a poco si veniva propagando sino a quelle parti ove vegetavano le radici. E questa è la ragione più comune della piccola produzione e della breve vita di molte vigne. Mi è accaduto di veder delle vigne piantate profondamente, che al settimo od ottavo anno non davano che miserabilissimi prodotti, e che al dodicesimo o tredicesimo già davano indizi di morte. Una vigna così piantata di rado produce nei pochi anni di vita più di dodici a quindici ettolitri di vino per ettaro annualmente. Ed aggiungo di cattivo vino: perocché la profondità delle radici non fa solo che la pianta