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Questioni Apruzzesi risolute

Niccola Palma
Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   citato di Lodovico IL dell' 867 : in finibtts de Aprucio usque in Firmo. Perchè la particolarità usque in Firmo, la quale pur si legge iu un diploma di Ottone I. del 964 (1) se non per dinotare che intendevasi confermare ai Cassinesi non pur i beni siti nel primitivo Aprucio, ma quelli ben anche esistenti nell' aumento che questo conseguito avea, mercè del quale veniva 1 Àprucio a toccar la contea di Fermo ? Lo argomento con maggior certezza dal confronto d'un giudicato renduto ad Castro S. Fla-viani nel io65 , cui assistè Corbus de ipso Monte S. Pauli (a) con quanto scrisse Leone Ostiense (3) : Corto quidam Aprutiensis obtu-Ut monasterio B. Benedicti, quod situai est in eodem Comitatu juxta Jluvio Trontu , et huic coenobio subjacet, totam portionem suam de castello Fani, a ponente di Moiisanpolo , et de Monte Domnelli, al nord della stessa terra , nel tenimento di Monte Brandone , in marzo 1 o?o , secondo che ha il testo , il quale finisce coli' Actum in Aprucio , pubblicato dal Gattola (4) . Se Corbo o Corbone era di Mon-sanpolo, e dal Cassinese cronista fu detto Apru-tiense : e se il monastero di S. Benedetto, di cui tuttora rimane in piedi U chiesa , volgarmente appellata S. Mauro , sulla sponda sinistra del Tronto, era nella contea Aprutiense ; egli
   (1) Gattola de or. et progr. p. 76, ,
   (a) Brunetti in sóhedis.
   (3) Lib. a. cap.
   (4) Ibid. p. 146, 147.
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