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Sugli statuti teramani del 1440

Francesco Savini
Tipografia di G. Barbera Firenze, 1889, pagine 238

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   190 PARTE X. EDILIZIA.
   Chiese. — Poche di queste son nominate ne! nostro Codice; e son citate in quanto il Connine entrava nella loro amministrazione. Cosi il Consiglio, eleggendo gli Economi, di cui si è detto al proprio luogo,1 per le principali chiese cittadine, ci mostra come tali le seguenti : il Duomo, Sant'Agostino, San Domenico, San Francesco e San Benedetto (I, 01). Il Duomo e San Francesco, ch'era riguardata allora principale dopo quello, sono nominate insieme nella distribuzione clic fa la legge municipale ile' posti pubblici in esse due chioso e nella regola ili certi usi cittadini che e.ssa trae dal suono dello campane di ambedue, siccome narrammo altrove. Abbiamo pur veduto ' risedere nella sagrestia delia Cattedrale l'archivio della città. Un'altra piccola chiesa fuor dell'abitato citasi incidentemente «lugli Statuti (IV, 1 ó); quella di Sant'Angelo in populis, ex parte Trotini, detta così certamente dai pioppi e clic a noi sembra la chiesetta tuttora esistente con lo stesso titolo ad un chilometro a mezzogiorno da Teramo e posta sur 1111 colle che si eleva a cavaliere del T'ordino. Delle altre chiese poi sunnominate non ci par qui il luogo di rifare la storia, potendo chi 11' è vago trovarne ampie notizie nel l'alma: solo ci terremo paghi ad accennare clic il Duomo esiste ancora nella sua originale bellezza, improntatagli nel secolo XIV dal vescovo Arcioni per mano del celebre Cosmati, soltanto nella facciata, dopo che l'interno fu baroccamcntc rovinato dal vescovo lì ossi nel secolo scorso: Sant'Agostino fu in questi ultimi anni abbattuto per comodo della vicina prigione e rifatto
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