degli Orsini (61)
e nel mio andare a Firenze passerò collo Sbragia a Montecatini dove sono molti nostri amici.
Se volessi qui rimanere
non lo posso più. La scuola è chiusa definitivamente
ed hanno avuta vacanza anco i servi(62). Il Villari stesso ora mi consiglia di partire
acciò veda a Teramo co' miei occhi le cose
e rimanga qualche giorno nel mio paese
acciò poi
quando lui ci sarà
invitarmi a Teramo per accomodare tutto. E così sarà
e dagli Abruzzi le farò tenere mie lettere.
Accolga i saluti dei suoi amici; il Prof. Centofanti però non l'ho ancora veduto. Mi ricordi alla Mamma ed a Finuccio
e mi creda sempre
Pisa 3 agosto 1863
d.mo servo
Fbarnabei
X
Firenze
2 novembre 1863
Stimatissima Sig.ra Giannina
Ieri l'altro a sera giunsi qui da Bologna
dove non mi fermai che pochissimo. Ieri mattina andai a casa Maggiorani
e vidi la Signora Lilly che sta bene col suo Paolino per baciare il quale dovei dire essere stato incaricato da lei di farle mille carezze
per conto mio sarebbe stato impossibile. Fui invitato a desinare da loro
ed alle cinque riabbracciai Antonio che ho trovato assai meglio in salute. Il Sig. Odoardo mi disse che ha ricevuto da lui un vaglia postale per quella somma che lei forse avrebbe consegnata a me
ma che non mi diede per dimenticanza. Vollero che io raccontassi dell'accademia e delle cose di Teramo
vollero che toccassi anco di qualche episodio
ed io non trascurai dire delle stupendi sedute magnetiche
e del Mesmer teramano (63).
(61)
Quella degli Orsini fu una delle famiglie maggiormente frequentate dal
Barnabei. La loro casa alle Fornacette
nella campagna pisana
costituiva
un ritrovo per persone di vasta cultura. Ne era a capo della famiglia
Francesco Orsini-Baroni (1837-1919)
che dirigeva la grande azienda familiare;
fu deputato dal 1886 al 1909
anno in cui venne nominato senatore.
(62)
(63)
Barnabei a Pisa alloggiava nel palazzo dei Cavalieri
dove vi era la sede
della Scuola Normale.
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