Uno di questi giorni andrò nel paese dove potrò sapere le vere notizie intorno al F. E ritornando a Teramo compirò del tutto le commissioni datemi
non avendo per ora potuto farlo in quanto che mio padre ha voluto ricondurmi subito qui per paura che non si guastasse il tempo
ed è stato infatti così
giacché appena son ritornato l'acqua è venuta a rovesci
le montagne minacciano ricoprirsi di neve sulle cime e tutta la campagna d'intorno spira quella tristezza che indica vicino o già ricominciato il verno.
Tanti saluti alla Sig.ra Caterina Castinelli a cui presto scriverò. Un bacio ad Antonio ed un saluto a Fortunato. Alla Mamma tante cose
e lei mi creda sempre
d.mo servo
FBarnabei
D.S. Berardo Bonolis (71) mi disse che vuole esserle ricordato singolarmente. Mi domandò subito di lei
appena mi vide.
XV
Montorio 12 ott. 64
Carissima Sig.na Giannina
La mala stagione mi ha tenuto rinchiuso nel mio paese per molti giorni; ne sono partito mentre l'acqua cadeva a rovescio perché un affare premuroso mi chiamava a Teramo. E l'affare era che proponevano un riparo al male che mi hanno fatto
mi proponevano dimandare al Consiglio la continuazione di quell'aiuto anco pel venturo anno
non avendo io terminati gli studi
né avendo ottenuto una cattedra come da taluno fu sostenuto
per ventura del quale solamente il Consiglio aveva preso quella risoluzione. Sono stato a Teramo poche ore; feci quello che mi suggerivano
speriamo che se ne tragga buon frutto (72). Da Teramo sono passato qui a visitarvi il mio più antico maestro
che da tanto tempo mi aspettava; e qui ho potuto avere quelle informazioni di cui fui incaricato. La famiglia I.... possiede al più otto mila ducati da dividersi in due maschi e due femmine. U. è il maggiore; il minore vive qui senza pensare a gettare le fondamenta per una educazione conveniente e necessaria; le femmine sono ancora bambine. Hanno una casa discreta; di tutte le proprietà è padrona la madre
la quale può disporre secondo che le piaccia.
(71)
Su Raffaele Pagliaccetti vedi la nota 6.
(72)
Berardo Bonolis (1830-1915)
garibaldino teramano
già condannato a
morte
dopo l'ingresso di Garibaldi a Napoli nel 1860 fece parte del Comitato
d'azione per l'organizzazione del governo prodittatoriale.
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