Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Mi dicono che a Venezia hanno desiderio che lei dia un'altra accademia; la darà oppure no?(83) Mi faccia avere le sue nuove e mi ricordi alla mamma e Finuccio ed al resto della famiglia che è in Firenze.
     Voglia credermi sempre
     d.mo servo
     FBarnabei
     D.S. Aspetto le poesie.


     XIX

     Napoli 18. Ott 67

     Carissima Sig.ra Giannina

     Vidi D. Paolo subito e mi disse che forse qualche lettera che vi ha scritto deve essersi smarrita. Egli sta benone e mi promise di scrivervi subito nuovamente. Avrete avuto dal Maggiorani i miei saluti. Gli scrissi ringraziandolo e dagli Abruzzi e da Napoli appena arrivai. Gli feci il racconto del mio viaggio che fu uno dei più curiosi. Fui trattenuto da mille seccature di ogni genere ed ogni colore e mi ritrovai in mezzo ai zuavi feriti a Montelibretti (84). Restai a Roma perché non fu possibile proseguire per Napoli ed in compagnia di un tale di cui non ho saputo mai il nome rifeci il giro dei monumenti guidati da un cocchiere che tre giorni prima aveva perduto la memoria perché era venuto in contesa col figliuolo! Eravamo i soli forestieri che si aggiravano nelle strade deserte di Roma. Non c'era nessuno e non trovai altro segno di vita che una processione di molti uomini maturi per età che dopo un'ora di notte ed in quel torno andava cantando il Rosario interponendovi le strofe dell'Ave Maria stella.
     Oggi qui a Napoli circolano voci terribili. Che Roma sia insorta ieri mattina (85). Io non lo posso credere perché a Roma non si vedeva nessuno tre giorni dietro quando c'ero io. Che la Francia abbia già caricate le navi di Tolone di uomini destinati a sbarcare a Civitavecchia. Di qui partono continuamente giovani per raggiungere le bande e soldati per andare al confine. Anche tra i miei compagni negli esami di licenza ho trovato che manca qualcuno che poi ci ha fatto sapere di star bene dalle montagne romane. Speriamo che si superi questo momento supremo ma come ciò possa avvenire non lo so.

(83) La Scuola Archeologica di Pompei fu istituita nel 1866. Fortemente voluta tra mille difficoltà da Giuseppe Fiorelli all'apertura contava su un solo alunno. Scopo principale della scuola era quello di formare giovani ispettori che potessero attendere alle continue scoperte che si compivano a Pompei ma c'era anche l'ambizioso programma di poter realizzare la sistematica illustrazione dei tesori archeologici rinvenuti in Italia.

(84) Giannina Milli improvvisò a Venezia il 15 maggio 1867 quindi il 26 dello stesso mese diede a Verona la sua ultima accademia dopo 20 anni di attività. La poetessa a 42 anni cedette il passo sia per il notevole dispendio di energie fisiche a cui la costringevano le accademie sia per il fatto che la poetessa poteva considerare terminato il suo compito patriottico con l'unità nazionale ormai quasi completata.

(85) Nella battaglia di Montelibretti il 13 ottobre 1867 tre colonne di zuavi si erano scontrati con circa 1500 garibaldini che riportarono un'effimera vittoria sui pontifici prima della sconfitta di Mentana..