II fanciulletto appena toccava gli otto anni quando suo padre gli mancò. Se fosse sciagura o provvidenza
sallo Iddio. La buona madre pensò ad allogare gli orfanelli; il tenue lor patrimonio convertì in denaro; serbò intatto un benefizio laicale di nomina perpetua della gente dei Muzzi; poi ritornossi al picciol Reno
dove penserebbe come crescere gli amati suoi pargoletti. — Il saggio educatore pone mente a' suoi alunni
e studia a che porgansi disposti
e non contrasta giammai alla loro onesta volontà. — Giacomo si piaceva di terre
di sassi
di vasi
di vernici: Giacomo avrebbe sostenuto il digiuno una settimana per imparare la chimica de' colori
l'influenza del fuoco sui minerali d'ogni guisa: Giacomo a Samo ed a Corinto sarebbesi levato sulla comune degli uomini. — Eccolo intanto a Bologna: qualche cosa avverrà di lui.
Nella terra natale
che in molta estensione pel lungo e pel largo contava appena dugento anime ed il parroco
conveniva correre mezzo miglio per iscontrarsi in dieci uomini: a Bologna
non appena entratovi
Giacomino vide tanta gente
che fu per dar volta
come quel Calabrese che sbarcato a Napoli e trovato il molo pien di facchini e di lazzaroni
si tenne perduto
pensando che per lui non vi fosse più posto. — Ma c'era posto per mio nonno
e posto non ultimo. — Vedilo scorrere la città
alzare il naso all'Asinella
volger lo sguardo alle botteghe
distenderlo per le piazze
aguzzarlo sulle cose ignote: vedilo andare
e venire
e governarsi a suo modo. Egli non è un Ottentotto: è un Bolognese che ritorna alla patria. — Sua madre
che aveva scandagliata la profondità dell'ingegno di lui
non sapendo come meglio acconciarlo a mestiere
l'ebbe messo operaio in una fabbrica di maioliche a Porta s. Vitale
dove imparerebbe ciò che colà si sapeva. E' poco per lui: conviene saperne di più. Anfore ed orciuoli si fanno; di cilestrino si dipingono: è poco pel giovinetto undicenne; senza progresso non è gloria; si diano passi per lo meglio. — Un bacio
o nonno
un bacio!
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