Pergamena: h. 22 cm; l. 16 cm.
Apposta sul retro della tabule (come da foto esposta) è documento notarile che attesta il miracolo. Vergata in parte a stampa, in parte a mano, presenta nella parte superiore uno stemma nobiliare non identificato, presumibilmente riferibile al redattore, i cui elementi rimandano all'ambiente napoletano. Lo stemma è sovrastato da una corona con decori geometrici e fitomorfi. Ai lati, due angeli assisi su una nuvola sorreggono con una mano il bordo dello stemma, con l'altra, la corona. Nella parte inferiore, lo stemma è chiuso e sorretto da una maschera. Il disegno racchiuso nello stemma è delimitato da un bordo decorato con foglie stilizzate e raffigura, nella parte superiore, il cielo; nella parte inferiore, il mare. La lettera iniziale del testo, una P, è contornata da un intreccio di fiori e foglie come nella tradizione dei codici miniati. Il riferimento alla concezione di Maria Vergine potrebbe rimandare alle dispute teologiche tra cattolici e luterani che ne contestavano tale aspetto e alla particolare devozione mariana propria dell'Ordine Francescano: particolarmente, quella riferita alla Madonna piena di Grazia. L'enunciazione che tale documento dà facoltà ai frati di poter discutere del miracolo testimoniato dalla tabula donata e dalla postilla autografa posta in calce al documento, attesterebbe l'entrata in vigore dei Decreti Conciliari in merito ai miracoli elaborati dal Concilio di Trento, nei quali si stabiliva che il miracolo, prima di essere convalidato, andava discusso.
Testo: "Gratis (lasciapassare gratuito). Parte da questa Inclita e Fedelissima Città di Napoli, sana, e libero d'ogni sospetto di mal contagioso, per gratia di nostro Signore Iddio, della sua Madre Santissima Concetta (concepita) senza peccato originale, di San Gennaro, e d'altri Santi suoi Protettori Fra Bernardino di Teramo di età d'anni 39, statura giusta, di pelo nigro (capelli scuri), per Chieti. Perciò dovunque capitarà si potrà con esso conversare, e contrattare, dandoli libera, e sicura prattica. Et in fede (...) Datum Neapoli Tribunali Sancti Laurentij. Die 8 Mensis Januarij Anno 1692.
D. Francesco De Giovita (?) (...)
Amadio Di Theodoro Deputato
(...) Cancelliere (...)
Essendo io frà Bernardino di Teramo sacerd. Sacristano e frà Tadeo d'Atri compagno occorse qsto (questo) miracolo nell'anno 1691.
(Elisabetta D'Ambrosio e P. Claudio Romolo Narcisi)
Ex voto di Maleo Bontici, del ducato di Parma, uditore generale nello Stato Aprutino, donato alla Beata Vergine delle Grazie a ricordo dello scampato pericolo quando, disarcionato dal suo cavallo, ne rimase schiacciato nei pressi della chiesa a Lei dedicata il 15 novembre 1691.
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