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Percorso interattivo
(in corsivo i pannelli testuali)
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Regione Abruzzo
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Il Santuario della Madonna delle Grazie di Teramo ha presentato in mostra (22 giugno-9 luglio 2006) presso il Chiostro e il Refettorio appena restaurato i Paramenti Sacri e gli Oggetti Liturgici
La Mostra ha lo scopo di raccontare un brano di storia del Santuario della Madonna delle Grazie attraverso un patrimonio tessile miracolosamente scampato alla "diaspora" del Tesoro del Santuario in occasione delle Soppressioni degli Ordini Religiosi.
I pezzi riprodotti in foto e alcuni originali appartengono alla produzione artistica e manifatturiera del periodo Barocco (XVII-XVIII sec.).
Paramenti sacri e oggetti liturgici hanno seguito l'evoluzione delle riforme liturgiche.
Per una più facile interpretazione è stata realizzata un'esposizione per tipologie omogenee lungo i lati del chiostro.
Il percorso si svolge in senso antiorario a partire dalla più antica veste liturgica: Pianete, Piviali, Dalmatiche e Tunicelle.
Dieci vesti originali, insieme ad alcuni arredi sacri e a un magnifico ex voto d'argento di questo periodo, saranno esposte nel refettorio appena restaurato.
"I colori della memoria"...
Tra le immagini simboliche, quelle dei colori sono sicuramente tra le più universali: ogni popolo, infatti, ha attribuito ad essi significati e valenze specifiche, anche a quelli liturgici nella continuità dell'azione celebrativa... "fate questo in memoria di me"... attraverso le tipologie di paramenti.
Attraverso l'evento, la mostra e i parati si vuole raccontare un brano della vita del Santuario francescano, nei secc. XVII-XVIII, ad oggi completamente sconosciuta alla stessa Teramo.
Il tutto va inquadrato in una realtà economica, storico-sociale che vede il Teramano, parte del Regno di Napoli, subire prevalentemente la dominazione spagnola, quella austriaca, ancora quella spagnola fino alla fine del Settecento conclusa con l'arrivo dei Francesi.
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La mostra è navigabile anche tramite il 'percorso interattivo' nella sezione in alto a sinistra
Scatti fotografici a cura di Federico Adamoli
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