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Teramo, 8 ottobre 1629
Testamento di Orintea de Consortibus, moglie del notaio Giovan Francesco Camponeschi di Teramo, in cui la testatrice dispone la sua sepoltura nella Chiesa della Madonna delle Grazie e precisamente nella tomba delle "Terzarole". Inoltre la stessa stabilisce che si faccia con la seta in suo possesso una pianeta da darsi alla Madonna come pure offrire la cera e pagare le messe "(...) che in capo all'anno" si diranno in detta Chiesa ad opera dei Padri della Madonna delle Grazie.
Archivio di Stato-Te, Atti dei Notai, not. Febo Di Febo di Teramo, b. 92, vol. 14, cc. 179 r.- 180 v.


Teramo, 26 febbraio 1630
Cinzia Delfico della città di Teramo, vedova di Inciccio Furio, dispone per testamento di essere sepolta nella Chiesa di S. Maria delle Grazie e che alle sue esequie siano presenti tutti i frati della detta Chiesa. Lascia "iure legati dimidia calderolam olei" per il SS. Sacramento alla Chiesa delle Grazie ed a tutte le altre chiese della città (Cattedrale aprutina, S. Francesco, S. Domenico, S. Agostino, S. Maria del Monte Carmelo, dei Padri Cappuccini e S. Matteo).
Archivio di Stato-Te, Atti dei Notai, not. Bartolomeo Zaini di Teramo, b. 83, vol. 10, cc. 46 r.-47 r.


Atri, 7 giugno 1694
Giuseppe Conti dello Stato Ecclesiastico e dimorante nella città di Atri nel suo testamento, tra le altre volontà, "iure legati lascia alla Madonna delle Grazie di Teramo una cascietta con sei migliara d'oro, che si conserva dal Padre Fra Giovanni Battista Vassetti al presente Guardiano del Convento di S. Francesco della Guardia Grele acciocchè i Padri dei Minori Osservanti del venerabile Convento di detta Madonna delle Grazie habbiano da pregare Iddio per la salute dell'anima d'esso testatore".
Archivio di Stato-Te, Atti dei Notai, not. Giov.Antonio Cervoni di Atri, b. 181, vol. 13, cc. 89 v.-91 r.


Teramo, 25 ottobre 1686
Codicillo di Pietro Calbi, del regno della Galizia (Spagna), regio governatore della città di Teramo, con cui si dispone, a differenza della volontà espressa nel testamento precedente (23 ottobre 1686) che "In primis esso codicillante asserisce, come in detto testamento nuncupativo tra l'altre cose lasciò, che dopo l'anima sua sarà separata dal suo corpo, vuole che detto corpo fosse seppellito nella Chiesa di S. Domenico di questa Città, e perchè ha considerato meglio al stato dell'anima sua vuole et commanda che detto suo corpo sia vestito con l'habito di S. Francesco dei minori osservanti e poi seppellito dentro la Chiesa di Santa Maria delle Grazie fuori le mura di questa Città con quel intervento de' preti secolari e regolari e fraternite, che giudicherà più convenevole la bontà del Signore Capitano D.Giovanni Himenez escudier suo esecutore testamentario commorante di presente in questa città con la sua compagnia spagnola al quale da facoltà di volersi degnare farle celebrare tutte quelle messe che potrà (...)"
Archivio di Stato-Te, Atti dei Notai, not. Francesco Taraschi di Canzano, b. 196, vol. 21, cc. 123 r.-124 r.


Teramo, 14 gennaio 1707
Artemista Teramana di Teramo, vedova di Gabriele Guerri, dona a titolo irrevocabile "inter vivos" al Convento di S. Maria delle Grazie e per essa a Donato Michitelli Sindaco apostolico e Procuratore di detto convento una casa sita nel quartiere di S. Leonardo. Alla sua morte il procuratore potrà vendere la casa, "sine decreto Curiae", per quel prezzo che riterrà giusto e con il ricavato far celebrare "tot messe" dai Padri del convento a ragione di un carlino a messa. Inoltre dona a titolo "causa mortis" tutti gli altri beni mobili e stabili sempre per la celebrazione delle messe per la sua anima.
Archivio di Stato-Te, Atti dei Notai, not. Giov. Antonio Ricci di Teramo, b. 278, vol. 17, cc. 8 r.-9 r.


Teramo, 15 settembre 1808
Inventario dei beni stabili, arredi sacri ed altro appartenente al Monastero dei Minori Osservanti redatto dalla Commissione incaricata della soppressione dai deputati Francesco Comi e Giammichele Thaulero e dal Sindaco Gianfrancesco Tullj.
(Il convento S. Maria delle Grazie non verrà soppresso)

Elenco degli arredi sacri rinvenuti nella sagrestia:
Tre piviali di amuerro fondo bianco, due tonicelle, una pianeta, velo di calice, velo per la croce dello stesso fondo tutti ricamati in oro e seta.
Due piviali di armosino celeste guarniti di merletti di oro.
Un piviale, tonicelle e pianeta di velluto nero guarniti di gallone di seta gialla.
Un piviale, due tonicelle e pianeta di damasco nero guarnite di gallone di argento falzo*.
Un ombrellino di damasco rosso guarnito di seta gialla coll'arma del Signor Scimitarra.
Cinque bandoliere di seta per croce di differenti colori assai logore.
Cinque pianete di lana con gallone di seta gialla.
Quattro pianete di velluto di diversi colori con francia* di seta gialla.
Una pianeta, due tonicelle e piviale di velluto verde guarniti di argento falzo*.
Un piviale, una pianeta, due tonicelle di lama d'oro logora con galloni d'oro e di argento.
Due tonicelle ed una pianeta di damasco bianco assai usata.
Un piviale di seta fondo torchino guarnito di seta gialla.
Un piviale di lama di argento con fiori di varj colori e galloni d'oro.
Due tonicelle ed una pianeta di drappo con fiori di seta, fiori e gallone di oro.
Due pianete di damasco bianco guarnite di oro falzo*.
Un piviale di color violace guarnito di seta gialla.
Due tonicelle ed una pianeta fondo celeste con fiori di varj colori guarniti di oro falzo*.
Quattro pianete col fondo violace di seta, due guarnite con galloni di oro falzo* e due di seta bianca.
Due tonicelle, una pianeta, un piviale, velo da calice, umerale* di lama d'oro fondo cremisi guarniti con gallone di oro falzo* e francia* di oro bianco.
Due tonacelle, una pianeta e due piviali, umerale* fondo cremisi di damasco con guarnimenti d'oro.
Un pivialetto di velluto cremisi.
Tre pianete di damasco rosso ed una di velluto cremisi guarniti di oro falzo*.
Due pianete fiorate di varj colori.
Un umorale di armosino celeste guarnito con francetta* d'oro usato.
Quattro pianete di damasco, altra di damasco rosso con francia* di seta gialla.
Due pianete di porta nuova usate e quattro di damasco nere guarnite di seta gialla.
Altra pianeta di fondo bianco fiorata di varj colori e guarnita di seta gialla.
Trentasei veli di calice di varj colori di seta e quattro ricamati.
Borse da calici di varj colori numero venti.
Quattrodici tovaglie di panno di lino per conservare detti paramenti.
Quattro asciugamani dette tovaglie.
Cinque camisci* di tela arricciati e sette cotte.
Dodeci camisci* usati di panno di lino.
Quindeci cotte di panno di lino.
Cinque tovaglie di altari di panni di lino.
Cinque paliotti di altari di varj colori fra quali uno di lama di argento ed un altro di ricamo.
Dieci pezze di damasco cremisi per guarnire la Chiesa.
Dodeci mesali* ed un cantatorio usati.
Sedici quadri di nessun valore.
Due orologgi* uno di legno e l'altro di ottone.
Tre sedie di appoggio e due scannetti coverti di velluto rosso.

* I termini sono trascritti come nel documento originale.
Archivio di Stato-Te, Intendenza Francese, b. 193, fasc. 4568