"I COLORI DELLA MEMORIA"
Arte... Cultura - Liturgia tra il XVII e il XVIII sec.
Tra il 1300 e il 1500 si affermano i tessuti figurati, con rappresentazioni della vita di Cristo e della Madonna incorniciate in rettangoli in modo da poter essere utilizzate come bordi decorativi su paramenti ecclesiastici spesso copie di famosi quadri. La ricerca e la concorrenza dovuta al sorgere di numerosi centri, porta l'arte tessile italiana del XV secolo, ad una grande ricchezza e perfezione di mezzi. La produzione raggiunge gradi elevati grazie anche all'interesse dei massimi artisti per le arti minori e la composizione del decoro manifesta un maggior equilibrio ed una notevole simmetria.
Dal primo quarto del XV secolo alla metà del XVI le stoffe più usate sono quelle in velluto e i motivi decorativi risultano soprattutto quelli vegetali quali pigna, tronco, melagrana, fior di cardo o di loto, in composizione a sviluppo orizzontale.
A partire dal secolo XVI le stoffe subiscono differenziazioni a seconda dell'uso cui sono destinate, allontanandosi dalla pluridisponibilità quattrocentesca: diviene più netta la distinzione tra parato, rivestimento e tessuti per abbigliamento. Tra la fine del Cinquecento e il 1630 circa la produzione tessile si caratterizza per un disegno a piccolo rapporto impiegato soprattutto dalla vegetazione (fiori, foglie d'acanto, frutti, fiore di loto, ecc.), si passerà ad un nuovo tipo di disegno detto "a mazze" che si differenzierà articolando l'elemento in svariate configurazioni. Esso, sviluppato sul velluto, spesso su fondi di teletta d'oro o d'argento, si diffonderà soprattutto nel damasco, tipologia molto in uso per tutto il XVII secolo, e nel lampasso. Sempre in questi anni si sviluppa la tendenza a comporre gli elementi decorativi in verticale, introducendo un vaso centrale dal quale si dipartono ricche infiorescenze di gusto barocco, secondo lo schema della grottesca. Firenze, Genova e Venezia, i maggiori centri di produzione, saranno allineate alla lavorazione degli stessi modelli.
Le tipologie decorative della produzione tessile del Santuario coprono tutte le suddette periodizzazioni rappresentandone bene l'evoluzione artistica.
Quelli in seta/damasco sono i paramenti più antichi: tre pianete (Foto 1-2-3) e una tunicella (Foto 23) inquadrabili tra il XVI-XVII secolo. Gli elementi decorativi che caratterizzano il disegno presentano un'impostazione del decoro in forme simmetriche speculari, che si concretizza in una rete di maglie ottenute con vari decori, contenenti elementi floreali. Il modulo decorativo è caratterizzato da una rete di maglie chiuse, formato in un caso da rami intrecciati con un tulipano per ogni lato e con una corona gigliata nei punti di tangenza; in un altro rami di quercia con foglie e ghiande, contenenti un vaso baccellato con due tulipani e due foglie laterali e un garofano centrale.
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