La casa natale di Primo Riccitelli a Cognoli di Campli (Teramo)
Quante speranze, quanti sogni, dovettero accompagnare il piccolo Primo nella vecchia carrozza che lo portava, poco più che decenne, quella mattina di novembre del 1886, verso il Seminario di Teramo. Aveva lasciato in questa casa il fratello e le sorelle ch'era ancor notte, e buio era quando aveva attraversato Campli ancora addormentata. Campli, dal gran torrente sempre in secca e che ammanta il sonno del suo lungo silenzio nei misteri della nebbia.
Piace ricercare qui, per le stradicciole di questa borgata, negli angoli remoti dove Riccitelli visse fanciullo, qualche elemento nuovo della Sua vita, un elemento che illumini ancora di un riverbero intimo la Sua umanità. Pare così, di avvicinarsi, ancora di più a Primo Riccitelli, entrando nella casa dove abitò fanciullo, dove sereno e tranquillo compì i gesti più abituali e più umili. Non è difficile ritrovarlo qui; è così facile, anzi, che non rimarrebbe ora che ricostruire, sia pure con la fantasia, la disposizione dell'arredamento come doveva essere sessant'anni fa, dei quadri, delle sedie, per vederselo rivivere qui...
L'apposizione di una lapide ricordativa che avrà luogo la mattina del 3 febbraio alla presenza di Ministri, Parlamentari, Autorità, oltre che costituire il preludio alle solenni onoranze che la terra natale tributerà al Suo illustre figlio, contribuirà ad appagare il volo del grande Maestro che una sera, a Roma, ebbe a dire tristemente: "Bisogna capirmi e perdonarmi se non lavoro più, se spesso faccio e cerco di isolarmi, ma la vita è stata troppo cattiva con me. Tutto quello che ho fatto, creato, sofferto, mi valesse almeno, dopo la mia morte, che non tarderà a venire, mi valesse almeno una lapide sulla mia casa natale a Cognoli".
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