Quando s'eran gran pezzo sollazzati,
la donna se ne gia e sì 'l barone,
per temenza di non esser trovati,
ciascuno si tornava a sua magione;
ma la mattina, po' ch'eran levati,
veniano in corte, coll'altre persone,
non facendo né segno né sguardare
ch'altrui non sen potesse mal pensare.
E 'l disio dolce che nei cor spirava
facea quei due amador pien d'allegrezza;
e quella dama tanto allegra stava,
che nel viso fioriva sua bellezza.
Messer Guglielmo ogni giorno armeggiava
e facea gra' conviti e gran larghezza;
mostrava ben com'era innamorato,
ma di chi fusse nol sapeva uom nato.
Or segue qui la leggenda e la storia
della donna dei gran duca Guernieri.
L'alta duchessa credea in sua memoria
che 'l buon Guglielmo, nobil cavalieri,
per lei facessi cotal festa e gloria,
ed armeggiando montasse a destrieri,
e ch'egli fusse al suo bello piacere
preso d'amore tutto al suo potere.
Ella, che ha messo in lui ogni sua speme
e celato l'amore oltra misura,
sì che il disio d'amor nel core prieme,
in gelosia ne vive ed in paura;
e lagrime degli occhi il viso geme.
Presente quella nobil creatura,
diceva: - Amor, perché m'hai così arso
di costui, che d'amor m'è così scarso? -
E volgeva sì spesso gli occhi sui
come fa chi d'amor forte si duole,
e, quando si trovava a sol con lui,
sì gli diceva amorose parole.
Messer Guglielmo, ch'era dato altrui,
vedendo ciò che la duchessa vuole,
non gliel negava o no l'acconsentìa
per celar quella che l'avea in balìa.
Un giorno er'ito el duca a suo diletto
fuor della terra a un suo ricco palazzo,
e la duchessa sanza ignun sospetto
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