NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Disse la buona femina: - Che è quello, madonna, che voi disiderate che el faccia?
     Rispose la donna: - Quello che io disidero è questo: io voglio del mese di gennaio che viene, appresso di questa terra un giardino pieno di verdi erbe, di fiori e di fronzuti albori, non altrimenti fatto che se di maggio fosse; il quale dove egli non faccia, né te né altri mi mandi mai più, per ciò che, se più mi stimolasse, come io infino a qui del tutto al mio marito e a' miei parenti tenuto ho nascosto, così, dolendomene loro, di levarlomi da dosso m'ingegnerei.
     Il cavaliere; udita la domanda e la proferta della sua donna, quantunque grave cosa e quasi impossibile a dover fare gli paresse e conoscesse per niun'altra cosa ciò essere dalla donna addomandato, se non per tono dalla sua speranza, pur seco propose di voler tentare quantunque fare se ne potesse; e in più parti per lo mondo mandò cercando se in ciò alcun si trovasse. che aiuto.o consiglio gli desse; e vennegli uno alle mani il quale, dove ben salariato fosse, per arte nigromantica profereva di farlo. Col quale messer Ansaldo per grandissima quantità di moneta convenutosi, lieto aspettò il tempo postogli; il qual venuto, essendo i freddi grandissimi e ogni cosa piena di neve e di ghiaccio, il valente uomo in un bellissimo prato vicino alla città con sue arti fece sì, la notte alla quale il calendi gennaio seguitava, che la mattina apparve, secondo che color che 'l vedevan testimoniavano, un de' più be' giardini che mai per alcun fosse stato veduto, con erbe e con alberi e con frutti d'ogni maniera. Il quale come messere Ansaldo lietissimo ebbe veduto, fatto cogliere de' più be' frutti e de' più be' fior che v'erano, quegli occultamente fé presentare alla sua donna, e lei invitare a vedere il giardino da lei addomandato, acciò che per quel potesse lui amarla conoscere, e ricordarsi della promission fattagli e con saramento fermata, e come leal donna, poi procurar d'attenergliene.


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