Opere di letteratura italiana e straniera |
E Buccio lo menò a una cassa, dov'erano altre masserie, e disse: - Queste sono desse; - essendovi continuo presente la donna.
Che sperienza o che arte direm noi che fosse questa che usò questo frate Domenico? che, essendoli dato più fede che ad alcun altro frate di tutto l'ordine, abbandonò ogni onestà, per ricoprire il difetto del suo compagno, ed eziandio del suo convento; e volendo ricoprire questo disonesto adulterio, maggiore disonestà usò contro al beato messer santo Francesco, sotto il cui ordine vivea, ed a cui elli intitolòe così venerabile reliquia; che ben potea almeno averla intitolata in qualche altro, comecché male era; ma molto era il meglio che avesse tenuto con gastigamento e con sì stretta vita frate Antonio, che 'l disordinato caldo li fosse attutato; ma non si vergognò di ciurmare, e di trovare una cattiva falsità, intitolando san Francesco, il quale tra quanti santi sono, non trovo in alcuno mostrarsi tanto miracolosa e divina potenza quanta il nostro Signore mostrò in lui, a segnano delle sue preziose stimate sul santo monte della Vernia. ll quale luogo, se fosse tra gl'infedeli, se ne farebbe molto maggiore stima che a esserci così presso; perocché in tutto il mondo sono due luoghi superlativamente notabili: il primo tra gl'infedeli è il Sepolcro; il seconde tra' cristiani è questo. |