Opere di letteratura italiana e straniera |
Ha poi voluto la fortuna, e la gratia dell'Omnipotente che a questa felicità di stato aggionti siamo, et come casa per eredità a noi pertinente, ottenuto il ducato di Milano, nel quale partecipamo in molte cortesie a tutto il mondo largo et ampio: el è per noi, e per i nostri ogni piacere: onde ch'io mai anzi questo non abbia a l'anima né al corpo avuta possa, anzi spesso a un vil fante a piedi ho avuto invidia: et or che sono alquanto innamorato, e qualche giocondità di mente mi accomodo nello stato presente, voi di questo redarguire, dico che avete il torto, et per cosa alcuna intendo d'emendarmi: parendo a me che per questa mia costantia contra voi nimici di Cupido, ancora nel paradiso suo avrò gran grado sì che per fino alla morte; e se dietro morte s'ama, come io temo, voglio essere innamorato e servire lui. E accioché voi intendiate e conosciate di quanto generoso foco io ardo, voglio dimane farvi una bella festa, mostrarvi la più degna donna che abbia il mondo, tale che veduta quella, onde mi confortavate a volgere i passi, non dubito che non mi speronate ad amare costei sempre.
Gli ambasciatori, avuta questa elegantissima risposta dal signore, vinti e confusi, da lui ritornaron a madonna duchessa, e le esplicarono quanto egli rispose; ammonendola della festa che 'l giorno seguente per fargli vedere la sua amorosa, avea promesso fargli. Madonna si strinse nelle spalle, et non disse altro. |