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Nel 1860 fu destinato
su iniziativa di Francesco De Sanctis (7)
ad insegnare Filosofia Morale nella Regia Università "Ferdinando II" della città partenopea
negli anni del massimo splendore dell'ateneo. Nel momento storico che segnava la conclusione della dominazione borbonica
egli affrontò l'insegnamento nella consapevolezza che il rinnovamento politico andava accompagnato a quello morale
stante una situazione generalizzata diffusa nella popolazione di miseria intellettuale
sulla quale facevano leva i tentativi di restaurazione: «In una popolazione il cui sentimento religioso fioriva in manifestazioni festaiole ed esterne pratiche di culto
il Tulelli affermava la necessità della spiritualizzazione del costume religioso
dell'interiorizzazione del bene
d'una costruzione non formalistica ma effettuale della società» (8). Egli seppe affrontare il suo compito rispettando i limiti che gli venivano dalle funzioni sacerdotali
ma deciso ad eliminare il “bigottismo superstizioso” che impoverivano sia il sentimento religioso sia la morale.
(7)
Francesco Saverio De Sanctis (1817-1883)
scrittore e filosofo
è stato uno dei
maggiori critici e storici della letteratura italiana del XIX secolo. Tra il 1860 e il
1861
in seguito alla conquista di Garibaldi fu nominato governatore della provincia di Avellino e per un breve periodo fu ministro del governo Pallavicino
dando il suo contributo al rinnovamento del corpo accademico napoletano.
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