Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     III

     Mia caris.a Giannina
     Ho tardato a rispondere alla cara tua de' principi del mese passato perché non sapea ove dirigerla credendoti in sul punto di partire da Roma. Rispondo a quella ed all'ultima del 4 corrente.
     E primamente posso assicurarti dell'ottimo stato di salute della Gigina e del fratello Finuccio. Questi per quanto ho potuto sapere si comporta benissimo e non è vero quel che t'è stato scritto della sua dissipazione. Io gli ho fatto sapere le tue lagnanze e ne è rimasto mortificato. Ciò però à servito di confermarlo nella buona via.
     Benché donna Raffaella siasi riavuta da quella infausta malattia pure la convalescenza lunghissima e le conseguenze che ne son nate mi tengon tuttavia nell'inquietitudine. Sia benedetto Dio! Che dirvi di più del resto? di male in peggio né so nulla prevedere di buono per l'avvenire mio.
     Mi son compiaciuto in sentire le buone cose che hai fatto in Roma e la gloria che te n'è venuta. Maggiori trionfi coglierai percorrendo le terre italiane del mezzo e del settentrione del tuo paese. Dio ti feliciti e ti renda come ti desidera.
     In parte ho riferiti i tuoi saluti ed in parte riferirò rivedendoli agli amici. Dopo la tua partenza siamo così dispersi che passan mesi e non c'incontriamo neppure. Vedi che conforto che ha la nostra vita! Solitudine solitudine solitudine! Addio mia buona anima ricorda il mio nome in mezzo all'emozioni che ti desteranno le contrade del bel paese. Ti saluto con la mamma e il fratello e credimi

     Il tuo aff.mo
     Paolo Emilio Tulelli
     Di Napoli 11 giugno 1857