Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Dietro ciò come pensare di rimuovere Gigina dalla Pacileo? Ove locare Finuccio con sicurezza? Sarà quindi necessità che le cose rimanessero come ora stanno fino a che non disporrà Dio altrimenti. Io per me penserei che il partito migliore sarebbe che Finuccio ritornasse dal padre in Teramo fino a che al padre non sarà dato di venire egli in Napoli. Credo mio dovere come sincero e leale amico che mi ti professo di dirti francamente la mia opinione sul conto di tuo fratello qualunque sia l'impressione che possa fare sul tuo animo ed in quello della madre e quantunque io mi possa ingannare; ed è che tuo fratello quì si perderà sicuramente lasciato come è in sua balìa.
     Sappi che egli non va più alla bottega e non ha l'animo di più andarvi... a ciò ha pur contribuito lo studio della musica e la prospettiva del teatro ed ei pone che la voce sua non sia adatta per mancanza assoluta d'orecchio a riuscire qualche cosa di buono. Dico questo non da me che non me ne intendo e non l'ho ascoltato solfeggiare ma per confessione del suo maestro Signor Russo; il quale prima sperava di metterlo in via ma dopo lo sperimento di più mesi ha veduto ch'è impossibile che l'arte supplisca o raddrizzi un difetto organico di natura. Si che io conchiudo che se il padre non può venire traslocato in Napoli e se come pare tu devi pellegrinare per qualche altro anno ancora fa mestieri di rinviarlo in Teramo altrimenti ei sarà perduto. Ed allora solamente la Gigina potrà lasciare l'istituto Pacileo e venir accetta dalla Rosina Mazzia. Intanto la Gigina sta benone in salute siatene sicura Finuccio ancora.