La pensione non si prende se si attrassa d'esigerla; ti sia di regola; quindi è buono che si esigga semestralmente.
Florio
Arabia (27)
Paladini
il Com.re De Donato
Morgigni
Campagna
Poncher
Bolognese
De Luca
Melga
Baffi
Boldacchini Saverio
Turchi
D. Giulia e questa mia perpetua di D. Raffaella
salutano te e la mamma e il fratello.
Avrai di certo saputo il tremendo terremoto (28) che ha desolato due nostre provincie; qui non altro che spavento
ma che c'ha prodotto il mal di nervi. Anche questo a tempi nostri; pare che le potenze celesti
terrestri ed infernali ci abbiano in ira! Dio
misericordia di noi!
E tu cerca di star bene e di ritornare ricca di onore
di sapienza civica e di quattrini. Ti saluto affettuosamente con la mamma e il fratello e credimi sempre
Di Napoli 6 gennaio 1858.
Tuo aff.mo amico e servo
Paolo Emilio Tulelli
VIII
Mia cara D. Giannina
D. Florindo di Giorgio dice a Quintino
che sarebbero ducati sei al mese gli averi che vostro Padre venendo a Napoli toccherebbe presso l'amministrazione particolare cui l'ha raccomandato. Io credo che anche senza questo appuntamento sarebbe bene che vostro Padre venisse a Napoli.
Mi rimetto a quanto a lungo vi scrissi nell'ultima mia.
Oggi
così m'assicurò Fabbricatore
partono per costà le quattro copie del mio lavoro destinate per voi
e dirette al Signor Fanfani
dal quale le riceverete. Una copia a Vieusseux
l'altra a Centofanti (29) a Pisa
l'altre due ne disporrete a vostro beneplacito.
(27)
Francesco Saverio Arabia (1821-1899)
giurista e docente universitario
originario di Cosenza. Ebbe vasti interessi letterari come poeta e prosatore. Nel 1892
venne nominato senatore del Regno.
(28)
La sera del 16 dicembre 1857 un violentissimo terremoto colpì la Campania e la
Basilicata
provocando circa 11.000 morti (anche se i dati non ufficiali indicarono quasi ventimila decessi). In quel tempo venne considerato come il più forte
terremoto che avesse mai colpito l'Italia
il terzo in Europa.
(29)
Silvestro Centofanti (1794-1880) letterato toscano
autore di tragedie
dai vasti
interessi culturali
insegnò storia della filosofia all'Università di Pisa
dalla cui
cattedra fu rimosso con la restaurazione del 1849 e in seguito reintegrato con la
rivoluzione del 1859. Nominato senatore del regno nel 1860
ricoprì la carica di
Rettore dell'Università di Pisa fino al 1865.
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