Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Io son breve perché sto in letto col solito dolore al piede reumatico o podagrico non si sà. E' una vera croce per la mia posizione. Benedetto sia Dio.
     Cura la tua salute e ricordati de' miei consigli.
     Di Napoli 7 settembre 1858
     Il tuo afff.mo
     Paolo

     D.S. La lavandaia venuta da me mi dice che avanza circa Dt 7:00. Che cosa debbo darle?


     XII

     Mia cara Giannina
     Calmatevi; già io mi trovava avere indotto tuo padre a riscrivere a Teramo per il certificato giurato del maestro di Federico; ho fatto fare anche da questo mio Parroco Montuori il certificato dello stato libero e l'ho avuto mezzo gratis; ho fatto che venissero le fedi corrispondenti per avere il Passo. Tutto quasi è in pronto; solo attendiamo da Teramo il secondo certificato giurato sull'istruzione di Federico e forse l'avremo con la posta di domani. Sicché voglio sperare che questa [...] si moverà tantosto e Federico possa partire subito pel suo destino (32).
     Datevi dunque coraggio. Per tuo Padre poi bisogna che scendesse questa lettera commendatizia più perché egli si movesse a ritornare a sollecitare il Sig. direttore che per altro. Ma su questo argomento più a lungo altra volta.
     Io sono alquanto rimesso del piede ma io sono Giobbe; ché non puoi figurarti quante cose ho io sofferte dopo la tua partenza. Tuttavia io sto per me come torre all'infuriar de' venti.
     Saluto tua madre e fratello. E sono
     Napoli 5 ottobre 58
     Tutto tuo aff.mo
     Paolo

     D.S. Ho fatto che non si presentasse la lettera di tua madre diretta a Scotti Pagliara sì perché non bisogna sì perché è un uomo o quantum diversus ab illo!
     Scrivi spesso e cose buone

(32) Federico Milli si accingeva ad entrare nell'ordine degli Scolopi una congregazione cattolica dedita ai voti di castità povertà obbedienza e con l'impegno per l'educazione dei bambini poveri.