Tuttavia
o io m'inganno
o egli è vero
ch'è questo il destino delle anime elette
qual'è la tua: esse o non sono intere come dovrebbero
o male esse si associano a quei mezzi che riescono solo a cattivarsi gl'interessati e spesso vili affetti degli uomini. Ma l'addurre le ragioni che spiegano questi tristi fatti della vita non allevia la condizione di chi n'è la vittima. Bisogna che l'anima sofferente si sollevi a più serena e più alta ragione e si queti in colui ove è perfetta stabilità di amore e di bene
e da lui confidi il proprio destino...
Ho goduto che sia venuta a fine la medaglia fatta coniare in tuo onore dalle gentili donne milanesi. La iscrizione è bellissima. Tuo Padre mi dice che ne hai ricevute dodici in bronzo
oltre a quelle in materia più pregiata. Se la mia pretenzione non ti pare superba
credo che io sia uno de' dodici che possa aver diletto di averne una. Che te ne pare? Me l'attendo con sicuro ricapito
come una cosa pregiata a carissima.
Che debbo dirti delle cose di qui? Siamo ancora in qualche confusione; è questo il paese ove convengono tutti gli eccentrici
ed ove si avverano tutte le contraddizioni
ma pure sembra che s'incominci a farsi la luce e che il caos dia luogo alla formazione del nuovo mondo. I pochi amici co' quali sempre parlasi di te
ti salutano caramente; Florio
Paladini
Belli
Cav. di Donato
de Ferraris.
Non ti parlo di me e delle cose mie; in salute ora passabilmente: di animo non senza inquietudine per i miei
pressati dalle passate vicende e da timori ed incertezze dell'avvenire. Faccia la providenza!
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