Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Scrivimi spesso pensa a sollevarti l'animo e la salute; per cui crederei buono che muovessi nuovamente per l'Italia Settentrionale ove troveresti distrazione e compiresti il tuo pellegrinaggio politico...
     Questa mia Perpetua di D. Raffaella ti saluta come saluta la Regina la Gigina e Antonio. Lo stesso pratico io e t'abb.o come a fratello.
     Di Napoli 22 aprile 62
     Tuo aff.mo dev.mo
     Paolo Em Tulelli


     XXV

     Mia Carissima Giannina
     Ho goduto nell'animo leggendo ripetutamente la tua ultima lettera dalla quale rilevo che maggiore serenità sia succeduta nel tuo spirito e che volgi il pensiero di muoverti di costà per alla volta dell'Italia superiore. Sì mia cara Giannina segui il tuo fato che per altro tempo forse non lungo ti vuole peregrina scontenta di te ma consolatrice d'altrui.
     Attendo con impazienza e la medaglia e il primo volume delle tue ristampate ed accresciute poesie. Potrò leggervi e ne' venturi esaudito il voto che altre volte ti manifestai?...
     Ricevei la lettera commendatizia portami dal Sig.r D. di Siena; appena una volta lo vidi in questa Università ove venne a trovarmi: mi offersi in tutto che poteva servirlo ma duolmi che non ho potuto nemmeno andarlo a visitare a causa della sopraggiunta podagra la quale m'ha felicitato quasi per un mese.
     Il terzo Educantato dell'Immacolatella è stato ultimamente dal presente ministro elevato al grado degli altri due. Si vuole che prossimamente esca il nuovo organico che le riformi nella guisa stessa che lo furono quelli de' Miracoli e di S. Marcellino. Credo dunque che la Gigina potrebbe avervi conveniente posto. Ora non saprei dirti se gli emolumenti equivalgono a quelli degli altri due educantati: ma riorganizzandosi lo credo fermamente; e se non fosse così sarebbe facile nell'avvenire ch'ella fosse tramutata in uno de' due di maggior grado e guadagno.