I miei fratelli non figurano nell'intestazione di detta pensione
né potevano figurarvi essendo da più di venti anni divisi legalmente e facienti casa a parte con moglie e figli ed interessi separati; ed io vi figuro solo come rappresentante delle misere donne
e perché la pensione essendo stata accordata dalla Commissione dell'ex Dicastero di Grazia e Giustizia e degli affari ecclesiastici
si credé da questo inscriverci il mio nome qual Prete
benché io non avessi chiesto per me ma per mia madre e sorelle.
Io ho reclamato giorni sono a cotesto Ministero dell'Interno
rettificando i fatti e pregando che la pensione rimanesse conservata e quindi intestata esclusivamente a mia madre Sig.ra Anna Gallelli e ad alle due mie sorelle nubili Rosa e Vincenza Tulelli.
Sarebbe doloroso che quelle infelici
e massime mia madre vecchia di 84 anni
fossero private di questo misero sussidio
dopo che perderono tutto col sacco e con l'incendio della casa. Potessi almeno con i miei mezzi sopperire a tutt'i loro bisogni! Non oserei certo di pregare il Governo e di sucare la gente. Laonde se tu potessi
anche con lettera
interessare il ministro Penezzi a vantaggio di quelle infelici
io ti sarei eternamente obbligato.
Gigina sta bene e domenica scorsa l'ebbi in casa mia per mezza giornata. Le darò la notizia de' libri necessari per perfezionarsi nella storia e geografia.
Ho già incominciato a mettere di suo conto Lire venti nella Cassa di risparmio. Si troverà un peculio per l'avvenire.
Scrivimi spesso e dammi buone nuove di te e de' tuoi
e ti possa io tosto rivedere! Saluto i tuoi e credimi
25 aprile 1863
tuo d.mo amico e servo
Paolo Emilio Tulelli
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