Attendo con impazienza la copia delle tue poesie
tanto più che il sonetto a me indirizzato mi si dice essere bellissimo. Te ne ringrazierò quando l'avrò letto.
Da qui a tre giorni ricorrerà il tuo onomastico; vorrei esserti vicino
darti un bacio amichevole sul fronte ed invocare sul tuo capo tutte le benedizioni del cielo. Lo fo col pensiero e con tutta l'anima e tu in quel giorno ti ricorda di me e prega Dio per il tuo vero amico.
21 giugno 1863 Paolo Emilio Tulelli
D.S. Tanti saluti ed auguri alla mamma ed al fratello.
XXXIV
Mia ottima e buona amica
Ho atteso a scriverti per darti il prosit dell'accademia estemporanea che dovevi dare in Genova. Ora da tua sorella e dal Babbo apprendo che per motivi di decoro non la hai data finora. Sarebbe poi vero che Genova sia sempre la città de' soli interessi materiali e quella ove si ha in poca stima l'ingegno e le cose dello spirito? Deciferami questo enimma.
Ho ricevuto le tue poesie
e te ne ringrazio; e ti ringrazio poi a più non posso del bellissimo sonetto intitolato al mio nome (46). Non potevi meglio lusingare il mio amor proprio e meglio raccomandarmi a' tuoi presenti e futuri lettori di quello che ò fatto
associandomi nel santo amore che abbiamo unitamente portato da un pezzo e porteremo in eterno alla nostra madre comune
l'Italia. L'ho fatto leggere a parecchi e tutti l'anno ammirata; il che non mi ha impedito di leggere in alcuno una secreta invidia per l'onore che mi hai dato e per i singolari sentimenti che vi hai espresso. La qual cosa m'ha doppiamente rallegrato
e per la cosa in sé e per l'effetto che in altri ha prodotto. Sarebbe per avventura questo secondo sentimento poco lodevole? Ne dubito
perché non mi pare esser contrario all'onesto godere dell'invidia che altri volentieri ci porta.
(46)
Vedi a pagina 9.
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