Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Eccomi dunque a voi. Per mezzo di vostro Padre e della cara Gigina che spesso m'onora in casa ho tenuto dietro alla vostra peregrinazione da Teramo ad Ancona e da Ancona a Firenze. Ho goduto de' vostri trionfi ad Ancona ed ho letto con infinito gusto i vostri improvvisi colà cantati tra' quali ve n'è qualcuno meravigliosamente bello. Ora vi siete ricoverata in Firenze ove pare che vogliate porre stanza definitiva. Io approvo questo divisamento per ora ma non credo che Firenze debba essere l'ultima vostra stanza... C'è qualche altro luogo che vanta diritti anteriori a possedervi.... Basta è questione di tempo e la risolveremo in appresso.
     Se non ne sarò impedito come avvennemi l'anno decorso penso di venire in Toscana ne' prossimi ferii scolastici e vi sono indotto maggiormente dalla vostra presenza in Firenze. Per vostro mezzo mi sarà più agevole conoscere la parte viva di cotesto bel paese il quale vi onora e vi fa corona. Già ho conosciuto qui l'egregio Vannucci nella cui gentilezza e virtù ho veduto raccolto il fiore della Toscana. Voi me lo saluterete caramente dicendogli che qui tutti i suoi amici parlan sempre di lui con affetto ed ammirazione e che sempre sperano di rivederlo qui di ritorno.
     Ho a mandarvi i saluti dell'esimio Bibliotecario di questa Università Tommaso Gar (48) il quale per mezzo di Aleardi (49) v'ha fatto pervenire una sua preghiera per un vostro componimento qualsiasi da inserirsi in una Raccolta che si farà a Trento non so per quale occasione. Ad un uomo di un merito così eminente e di squisite virtù di ingegno e di cuore ed amicissimo di tanti vostri amici voi certo non vi dinegherete. Se sia d'uopo aggiungo pure le mie preghiere.

(48) Tommaso Gar (1807-1871) intellettuale trentino operò a Vienna Napoli Firenze e Venezia dove nel 1867 venne nominato Direttore dell'Archivio dei Frari. Fu bibliotecario archivista letterato e germanista.

(49) Aleardo Aleardi (1812-1878) poeta veronese appartenente alla corrente del romanticismo partecipò ai moti risorgimentali del 1848 e fu professore di estetica all'Accademia di belle arti di Firenze. Dai vasti interessi letterari venne nominato senatore del regno nel 1873.