La Gigina mi fa sapere esservi pervenuta la nuova del mio cavalierato de SS. Maurizio e Lazzaro e la vostra meraviglia per non avervela io primamente comunicata. Ma se io per la ragione anzidetta non v'ho scritto da più mesi? Quest'onore che m'ha impartito il Governo Italiano
credimi
mi ha lusingato assai; e benché io per indole non sia tanto corrivo per gli onori e per le distinzioni sociali
pure la considerazione che quest'onore mi viene per quel poco che io ho potuto fare e patire per la Santa causa d'Italia
mi porge una tale satisfazione che sarebbe una ipocrisia il negarla. Eccomi dunque cavaliere
chi mi potrà quindi impedire da ogg'innanzi chiamarmi vostro Cavaliere?
Nel corso di questa mia podagrica malattia ho visto parecchi miei amici e vostri e tutti vi salutano affettuosamente
massime Florio
Paladini
Ab. de Donato e Guanciali.
Tante cose alla mamma ed al fratello; e voi scrivetemi spesso ed a lungo e credetemi
Di Napoli 9 maggio 1864
Tutto vostro
Paolo Emilio Tulelli
Alla Chiarissima
Sig.ra Giannina Milli
Firenze
XXXVII
Mia Carissima Giannina
Meno male che avete compreso la mia indole inerte e pigra per cui non attribuite ad altro se di rado vi scrivo! Ma alla mia naturale pigrizia si sono aggiunte tante altre cagioni
le quali mi hanno tolto il capo e la quiete
e sono le angustie che mi producono i miei cari parenti. E' inutile il raccontarvele ed affligervi.
Siamo alla vigilia del vostro onomastico; ricevete adunque i miei buoni auguri e felicitazioni. Sapete quanto vi stimi e vi ami e quindi potrete immaginare quel bene che vi posso io desiderare...
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