Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Avendo interessato bonariamente il Sig. Gar se avea notizie di voi e se mai vi avesse scritto risposemi che ne avea avuto per mezzo di Atto Vannucci e che per mezzo di Lui vi avea fatto pervenire i suoi ringraziamenti per le due ottave bellissime mandategli. Mi soggiungeva che s'era riserbato di scrivermi direttamente non appena avrebbe ricevuto il libretto stampato in Trento con dentro le due vostre ottave e mandandovene una copia; ma che siccome la cosa potrebbe andar per le lunghe così pensava di scrivervi subito. Di fatto vedutolo l'altro ieri mi disse di avervi già scritto.
     In esecuzione del vostro comando ho cercato trovare un corrispondente pel nuovo giornale che andrà a pubblicarsi in Ancona. Ma fino a questo momento non m'è riuscito trovarne alcuno. Stante l'isolamento in cui vivo e stante la difficoltà di trovare una persona onesta e capace credo di non potere accontentarvi; però non desisterò di occuparmene.
     Veniamo al serio. Io ho veramente il pensiero di vedere e conoscere la Toscana ora soprattutto che vi dimora la Giannina la quale mi faciliterebbe di ottenere l'intento; e vorrei non scorrerla da corriere ma starvi almeno un due mesi. Verso la seconda quindicina di luglio io potrei essermi dibrigato dalle faccende universitarie e quindi ottenere il permesso dal ministro di allontanarmi da Napoli. Ma un pensiero mi trattiene ed è che io avendo bisogno di aria sana e campestre per la mia salute [...] non troverei forse in Firenze quelle due condizioni durante i mesi estivi e dovrei perciò rimetterne il pensiero pel prossimo autunno. E chi sa se allora il tempo od i tempi me lo permetteranno? Eccovi schiuso il mio pensiero; consigliatemi e subito per regolarmi a proposito.