Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Si sa che secondo la materia l'articolo ora riesce più ora meno lungo delle centocinquanta righe sicché l'uno compenserebbe l'altro. Ma prima di tutto fa d'uopo sapere il colore del giornale ed i principi politici del direttore capo: perché non si vorrebbe aver che fare né con malve né con rompicolli. Assentite queste cose quel direttore d'Ancona dovrebbe mettersi in relazione diretta col dietro scritto mio amico Signor Marciano di cui vi ho segnato la abitazione e vedersela con lui. Eccovi dunque servita e servita bene in questa faccenda.
     La mia salute è claudicante. I fenomeni nervosi irritati dall'umor podagrico sonosi risvegliati nuovamente e per l'intemperie ed incostanza del tempo non ho potuto ancora cominciare i bagni dolci da' quali mi attendo qualche sollievo. Dopo i bagni che mi son tanto necessari vi scriverò della mia progettata venuta costà. Intanto amatemi e comandatemi; e porgendovi i saluti de' soliti amici co' quali parliamo sempre di voi m'inchino alla maestà della Regina madre ed all'altezza del fratello Antonio e dandovi una stretta calorosa di mano tutto mi vi offro e raccomando.
     Di Napoli 7 luglio 1864
     tutto vostro affm.mo
     Paolo Emilio Tulelli

     Alla Chiarissima Giannina Milli
     Firenze


     XXXIX

     Mia carissima D. Giannina
     A tutto dimani sono apparecchiato e pronto per la partenza ma bisogna attendere qualche altro giorno perché lo siano altri due compagni di viaggio miei buoni amici. Credo che non possiamo partire prima de' venti del corrente perciò potrai scrivermi subito che avrai ricevuto la presente per indicarmi la contrada ed il numero della tua abitazione vicino alla quale cercheremo d'avere alloggio in qualche buono albergo che potrai pure indicarmi. Così non andremo alla ventura.