Se Dorrucci non v'ha scritto da marzo ultimo
io non ho sue lettere da circa due anni. So però ch'è tutto immerso negli affari dell'istruzione del suo comune ed ultimamente s'è mosso a capo del Governo della famosa abazia (spezie di Reclusorio generale degli Abruzzi) di Solmona. E' un'amico di meno se non in sostanza almeno nell'apparenza. E così si va restringendo di mano in mano la sfera delle mie poche relazioni!
Scrivimi subito. Accogli i miei affettuosi saluti insieme con la mamma ed il fratello. E scrivimi dello stato di Firenze e della Toscana
della quale si dicono tante cose non buone in fatto di reazione e di spirito pubblico per i giornali di tutta la penisola. Addio
mia buona amica: ed ed abbiatemi per il
vostro vero ed aff.mo amico
Paolo Emilio Tulelli
D.S. Saluto Vannucci
21 settembre 1864
XLI
11 novembre 1864
Mia carissima Giannina
Nel ritorno da Cava ove mi portai per ritrovare la mia depauperata salute
ho trovato la dolorosa notizia della tua caduta e della lussazione od altro del tuo polso diritto. Quanto me ne sia afflitto e addolorato è superfluo il dire e potrai immaginarlo
sapendo a prova quanto io ti stimi e ti ami. Buon Dio! anche questo alla mia povera Giannina! Deve ella provare ogni sorta di dolore
deve ella incontrare ogni sorta di sventure! E quando le sarà concesso di posare quieta e tranquilla la sua agitata esistenza? Ma basta
che non so che dirmi e forse scapperebbero dalla punta della penna parole sconvenienti alla mia solita pacatezza filosofica ed alla tua squisita bontà d'animo. Io però mi attendo nuove più consolanti e quella soprattutto del tuo perfetto e normale e subito ristabilimento.
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