Tutti i tuoi amici e segnatamente Sabino Belli (51)
Paladini
Florio e Quintino Guanciali
sono dolentissimi del caso doloroso da te sofferto e ti mandano i cordiali loro saluti. Tommaso Gar fa lo stesso.
Benché io non dovessi far disegni per l'avvenire
pure io conto all'occasione del centenario di Dante fare una corsa costà e rivederti. Prega Dio che avvenga questo giorno.
Niente altro
sono confuso di mente. Se non potrai scrivere
fammi scrivere da Antonio o da mamma che saluto
ed apponi alla lettera la tua firma a segno.
Ti saluto e ti bacio la mano inferma.
Tuo ottimo
Paolo Emilio Tulelli
XLII
Carissima D. Regina
Ho ricevuto la tua gentilissima lettera
e quantunque avessi continuamente vostre nuove e dalla Giannina da questo vostro marito o figlia
pure m'è piaciuto rivedendo i vostri caratteri averle direttamente da costà.
Io son compreso tuttavia di dolore per la strana accidentalità che ha colpita la vostra Giannina. Nissuno più di me fra gli amici di vostra casa
ha risentito tanta pena pel doloroso caso. Io ne vo spesso farneticando; come
anche questa specie di sventura ha dovuto soffrire la mia carissima Giannina? Ma chè hassi a fare contro la necessità? Mi consola però il pensare che non resterà di certo veruna traccia del male sofferto
e voglio credere che nella gentile e dotta Firenze non sia difetto di ottimi cerusici per attenderci un sì felice risultamento. Che la Giannina intanto dia ancor questa prova di sua virtù virile
sostenere fortemente cioè i mali fisici
come ha mostrato di essere fortissima nel sostenere i mali morali.
(51)
Sabino Belli (1821-1901) sacerdote originario di Atripalda (Avellino)
libero docente di filosofia teoretica all'Università di Napoli.
|