Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Tutti i tuoi amici e segnatamente Sabino Belli (51) Paladini Florio e Quintino Guanciali sono dolentissimi del caso doloroso da te sofferto e ti mandano i cordiali loro saluti. Tommaso Gar fa lo stesso.
     Benché io non dovessi far disegni per l'avvenire pure io conto all'occasione del centenario di Dante fare una corsa costà e rivederti. Prega Dio che avvenga questo giorno.
     Niente altro sono confuso di mente. Se non potrai scrivere fammi scrivere da Antonio o da mamma che saluto ed apponi alla lettera la tua firma a segno.
     Ti saluto e ti bacio la mano inferma.
     Tuo ottimo
     Paolo Emilio Tulelli


     XLII

     Carissima D. Regina
     Ho ricevuto la tua gentilissima lettera e quantunque avessi continuamente vostre nuove e dalla Giannina da questo vostro marito o figlia pure m'è piaciuto rivedendo i vostri caratteri averle direttamente da costà.
     Io son compreso tuttavia di dolore per la strana accidentalità che ha colpita la vostra Giannina. Nissuno più di me fra gli amici di vostra casa ha risentito tanta pena pel doloroso caso. Io ne vo spesso farneticando; come anche questa specie di sventura ha dovuto soffrire la mia carissima Giannina? Ma chè hassi a fare contro la necessità? Mi consola però il pensare che non resterà di certo veruna traccia del male sofferto e voglio credere che nella gentile e dotta Firenze non sia difetto di ottimi cerusici per attenderci un sì felice risultamento. Che la Giannina intanto dia ancor questa prova di sua virtù virile sostenere fortemente cioè i mali fisici come ha mostrato di essere fortissima nel sostenere i mali morali.

(51) Sabino Belli (1821-1901) sacerdote originario di Atripalda (Avellino) libero docente di filosofia teoretica all'Università di Napoli.