Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Appunto quest'oggi ho veduto la Gigina. E' vero ch'è un po' macera ma è sana. Ha sofferto moralmente per la malattia e partenza dell'amico; ma la lontananza è un gran rimedio a' mali di cuore. Date tempo e tutto sarà in regola.
     Tanti saluti alla mia cara Giannina e ditele che voglio veder presto i suoi caratteri segno evidente della ristorazione perfetta della mano. Saluto Antonio. A voi una stretta di mano e mi soffermo
     Di Napoli 5 dicembre 1864
     Tutto vostro d.mo
     Paolo Emilio Tulelli


     XLIII

     Mia carissima D. Giannina
     Rivedendo i tuoi caratteri ho gioito veramente perché mi son serviti di argomento certissimo per credere alla perfetta guarigione della tua mano. Benedetto sia Dio! E pur cosa dolce il superare i malanni "Forsitan et haec olim meminisse iuvabit". (52) La corona delle tue virtù si abbellirà pure della pazienza ne' fisici dolori. Coraggio adunque mia dolce Giannina e speriamo cose migliori nell'avvenire.
     Io ti ringrazio poi della squisita tua bontà a scrivermi pel primo e subito che la mano ha potuto tener la penna infra le dita. E' un altra testimonianza della deferente amicizia che serbi per me; e perciò te ne ringrazio.
     Io veggo spesso la Gigina ed in queste feste decorse l'ho avuta un giorno in casa mia. E' più rassegnata e sta meglio.
     Dopo la villeggiatura del mese d'ottobre in Cava ho continuato a star benino eccetto un forte raffreddore sofferto da più giorni a causa de' tempi piovosissimi e freddi che corrono. Quindi ho passato tutti i giorni feriali in casa. Domani ricomincio le lezioni universitarie.

(52) La locuzione latina Forsan et haec olim meminisse iuvabit tradotta letteralmente significa Forse un giorno la memoria di questi avvenimenti ci sarà gradita. (Virgilio Eneide I 203). Sono le parole con le quali Enea faceva coraggio ai compagni nelle avversità della sorte e nei pericoli.