Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Pel nuovo anno e per cento altri t'auguro florida salute danari molti e soprattutto pace e serenità di spirito. Spero di riverirti in Firenze a maggio prossimo se il diavolo non ci metterà la coda ed allora parleremo di molte cose. Addio mia buona Giannina; saluto la mamma e il fratello e comandami e credimi
     2 [gennaio] del 1865
     Tutto v.ro aff.mo
     Paolo Emilio Tulelli


     XLIV

     Mia buona amica ed ottima D. Giannina
     Sono in colpa per non aver risposto finora all'antecedente vostra. N'è stata cagione parte una lunga indisposizione catarrale con febbre che mi à tenuto svogliato e peggio parte perché attendeva che Luigi Settembrini mi avesse favorito con scrivere l'articolo in quel libro di Fontanelli che mi hai mandato. Ora al ricevere la seconda lettera non metto più indugio a scriverti.
     E' un fatto che la Gigina sia stata indisposta e lo sia ancora benché di molto migliorata con un'affezione alla gola affezione che io credo semplicemente reumatica. Forse l'aria troppo di campagna e perciò alquanto umida massime d'inverno vi avrà contribuito. Tuttavia io credo che l'è cosa da non allarmarsene. L'ho veduta ieri a punto e mi è sembrata nutrita e colorita meglio che al passato. E' senza febbre e sentesi più in forze di prima. Sicché con la stagione nuova che si approssima co' riguardi maggiori che certo userà e più col prossimo passaggio al nuovo locale di Santa Patrizia ove sarà traslocato il 3. Educandato tutto come credo passerà per lo meglio. Questo è ciò che penso io e schiettamente vi confesso.