Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Tuttavia perché l'opposto è possibile e non voglio in sì importante argomento avere risponsabilità alcuna in giornata pregherò il D.r De Santis che andasse a trovare Gigina e tutto esaminato a bene ponderato d'accordo con D. Bernardo si vedrà quel che trassi a fare. Intanto tranquillatevi e si tranquilli ancora la D. Regina e non dia alcun passo prima di ricevere nostro avviso.
     Dalla Marchesa Tassoni Ridolfi cui vo a scrivere in giornata saprete quel che qui si cerca di fare per l'Istituto Milli iniziato in cotesta beata Toscana (53).
     A mente più serena per parte vostra e mia vi scriverò più a lungo. Intanto abbiatemi per
     vostro devotissimo amico
     Paolo Emilio Tulelli
     Di Napoli 28 febbraio 1865


     XLV

     Mia carissima D. Giannina.
     Eccomi a darti ragguaglio del giudizio autorevole del medico nostro comune amico intorno alla salute della Gigina. Mi affretto a comunicartelo per tranquillarti assolutamente. Sappi adunque che il dottore à trovato quel che io t'aveva scritto giorni sono. Nulla che possa indicare lesione organica od affezioni del petto; è stato tutto affezione reumatica alla gola quasi ora interamente sparita. La stagione variabile ed umida il soverchio affaticarsi a dar lezioni qualche sproposituccio ad esporsi di troppo all'aperto nell'atto d'essere riscaldata e cose simili ha prodotto nella delicata struttura della fanciulla tale leggera indisposizione. Ma con la maggior cura sopra di sé col meno affaticarsi e il meno strillare facendo lezione coll'avvicinarsi della buona stagione e il passaggio non lontano al nuovo locale più centrale ed asciutto e la [...] che userà quind'innanzi prescrittole dal medico sarà tutto finito... Rassicurati adunque con la mamma e il fratello che ossequio e pensa tu a star bene ed a far gli affar tuoi. Scrivimi subito e confermami con tua apposita lettera la riconquistata tranquillità del tuo spirito.

(53) Le nobili amiche della poetessa costituirono un comitato che ebbe la funzione di sollevarla dalla precarietà finanziaria nella quale viveva assicurandole un introito sicuro. L'Istituzione Milli venne fondata a Firenze ed assicurò una rendita vitalizia alla poetessa mentre dopo la sua morte servì per assegnare annualmente dei premi a ragazze meritevoli (nel 1893 fu ricevuto da Ada Negri).